Adriano Panatta ha analizzato a ‘La telefonata’ di Fandango podcast, insieme a Paolo Bertolucci, il successo di Jannik Sinner agli Australian Open contro Daniil Medvedev: “Il russo ha giocato contro la sua natura, anticipando, non dando tempo. Ha aggredito Sinner perché ha bisogno di quel decimo di secondo per spostarsi e prendere la mira. Medvedev quando deve giocare d’istinto diventa meno forte, ma è stato straordinario. Era difficile, ma ero convinto che l’azzurro avesse molte chance per tornare e vincere il match, perché non credevo che il russo potesse continuare così e si è visto che a quel ritmo lì è difficile giocare tre ore. Infatti il livello si è abbassato, così come la velocità ed ha avuto più tempo per tornare in palla. Quando visto Sinner entrare in campo però ho detto ‘non ha la stessa faccia di quando ha giocato con Djokovic’, era quasi di cattivo umore e non è mai così, per cui me lo ha fatto vedere un po’ più umano“.
Panatta ha poi elogiato il neo campione degli Australian Open: “Quando Sinner prende quel ritmo e quella velocità, è bravissimo. Lui è un grande campione, non so se raggiungerà mai i 24 Slam di Djokovic ma ne vincerà tanti e rimarrà nella storia del tennis mondiale. Lui è un grande prodotto di esportazione del nostro Paese perché è un bravo ragazzo, intelligente, modesto ed è sereno quando parla con la stampa“.