Torneo dopo torneo, ci avviciniamo a grandi passi verso uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, le Nitto ATP Finals. Con la recente vittoria di Hubert Hurkacz su James Duckworth a Parigi, il puzzle ha raggiunto la sua forma completa. Il polacco si aggiudica l’ultimo pass a disposizione per il Pala Alpitour di Torino, la struttura che di fatto eredità le vesti della O2 Arena di Londra, dove il torneo si è svolto per ben 11 anni. Hurkacz ha giocato una stagione importante, migliorando torneo dopo torneo: nel 2021 vanta una vittoria a Metz, le semifinali di Wimbledon, arricchite da una vittoria scioccante e rotonda contro Roger Federer nei quarti, e soprattutto il primo Masters 1000 della carriera vinto a Miami contro Jannik Sinner. Nell’ultimo periodo c’è stato grande fermento in tutto l’ambiente, proprio perché la sua qualificazione toglie il posto all’altoatesino, il quale con la vittoria del torneo di Anversa si era guadagnato una chance di inserirsi all’ultimo; sarebbe stata un’impresa storica per il tennis italiano, ma che potrebbe comunque compiersi in questa edizione nel caso in cui uno dei “fantastici 8” desse forfait, essendo Sinner la prima riserva ufficiale della competizione.
A proposito di possibili ritiri, desta preoccupazione la forma di Stefanos Tsitsipas, costretto al ritiro a Parigi per un problema al braccio. Il greco ha giocato numerose finali in questa stagione, trionfando a Monte Carlo e a Lione; la finale persa contro Novak Djokovic al Roland Garros, dove si trovava avanti di due set, è probabilmente un rammarico ma anche un promemoria delle sue potenzialità. Ad agosto ha raggiunto il suo best ranking, entrando nei primi 3, e sul cemento di Torino non può che essere uno dei favoriti per la vittoria.
Al primo posto della sezione favoriti c’è però sempre lui, Novak Djokovic. Nole giocato in maniera disumana i primi tre quarti della stagione, vincendo 3 slam, sfiorando la vittoria del quarto a Flashing Meadows e soprattutto mancando la tanto desiderata medaglia d’oro alle olimpiadi. Il serbo ha saggiamente scelto di riposare negli ultimi mesi, rientrando in campo solo adesso dopo la finale persa contro Medvedev, per inseguire quello che sarebbe il suo sesto titolo in carriera.
Il campione in carica Daniil Medvedev sembra avere tutte le carte in regola per bissare il successo di Londra. Il russo ha giocato quasi senza soste quest’anno, rincorrendo il primo posto del ranking di Djokovic, senza mai riuscire a strappargli il trono. Fresco di vittoria del primo Major, giocherà in una delle superfici a lui più congeniali ed ha ottime possibilità di ripetersi.
Ad Alexander Zverev sembrava mancasse sempre qualcosa, soprattutto dal punto di vista mentale, per fare uno step decisivo ai fini della carriera. La medaglia d’oro ai giochi olimpici di Tokyo è la ciliegina di una stagione molto positiva, dove è andato in crescendo torneo dopo torneo. Nonostante parta leggermente indietro rispetto agli ultimi due citati sopra, potrà dire la sua fino in fondo.
Matteo Berrettini è alla sua seconda partecipazione alle ATP Finals, e continua a scrivere pagine di storia del tennis nostrano. Due anni fa a Londra è stata comprensibilmente una toccata e fuga, con una sola vittoria ottenuta su Dominic Thiem. Adesso c’è una consapevolezza diversa e soprattutto c’è stato un notevole sviluppo tennistico, con il torneo di Wimbledon a testimoniare queste parole. Il romano si pone leggermente più avanti rispetto ad Andrey Rublev e Casper Ruud; il russo ha avuto una stagione altalenante, con alcuni picchi di tennis semplicemente spaventoso, ma è calato di rendimento dopo la finale di Cincinnati persa contro Zverev, mentre il ventiduenne di Oslo arriva a Torino con 51 vittorie su 67 match giocati e 5 titoli alzati al cielo. Ci sono tutti gli elementi per vedere grande tennis in una cornice infuocata come quella italiana. Con un occhio sempre rivolto alle possibili sorprese dell’ultimo minuto, siamo ormai prossimi a scoprire chi sarà il “Maestro” di questa stagione.