“È roba surreale: Jannik è il più bravo del mondo, ha 23 anni e che bisogno avrebbe di doparsi?” Inizia così l’intervista al quotidiano ‘Libero’ di Nicola Pietrangeli, che prende le difese del numero uno all’indomani della decisione da parte della WADA di presentare appello al TAS. “La Wada è una commissione che usa due pesi e due misure, mi ricorda certa magistratura italiana.La vicenda era chiusa a doppia mandata, ora ha messo la patata bollente nelle mani del TAS, forse per pulirsi la coscienza. In un certo senso lo ritengo perseguitato“, spiega. “Mi auguro di tutto cuore che il ricorso finisca in una bolla di sapone. Sa quali danni farebbe l’assenza di Jannik, nel caso di una squalifica, negli Slam e nei grandi tornei? E anche in Davis”.
Pietrangeli poi si sofferma anche su alcuni colleghi di Sinner, come Kyrgios, definendoli “stupidamente gelosi e invidiosi”, mentre chiarisce una volta per tutte la sua posizione: “Mai stato geloso di lui, è un campionissimo e l’unica cosa che penso è che Sinner vincerà di tutto ma non supererà il mio record di 164 partite e 120 vittorie in Coppa Davis. Quello resterà a Pietrangeli, anche perché Sinner giocherà meno rispetto al sottoscritto. Per il resto gli auguro tutto il bene possibile. Che la smettano di considerarmi un signore di 91 anni che schiuma rabbia per i trionfi di Jannik”.