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Next Gen Finals Milano 2018, i protagonisti: Stefanos Tsitsipas

Stefanos Tsitsipas Internazionali BNL d'Italia 2018
Stefanos Tsitsipas - Foto Adelchi Fioriti

Non se lo dimenticherà di certo tanto facilmente il suo splendido 2018 Stefanos Tsitsipas soprattutto se lo si ripercorre da Montecarlo in poi. E sì perché, nonostante il mondo del tennis avesse già imparato a conoscere il giovane fanciullo greco dal bel rovescio ad un mano e dal look anni ‘80, nessuno, o quasi, avrebbe mai pronosticato che ad oggi questo ragazzo oltre alla prima partecipazione alle Next Gen Finals di Milano, potesse vantare anche un ranking di tutto rispetto (16 del Mondo).

L’inizio di stagione non vede il 20enne greco vincere molte partite, ma affacciarsi comunque  con più regolarità nel circuito maggiore. Pur uscendo sconfitto in molte occasioni al primo turno, come a Melbourne da Shapovalov oppure a Miami da Medvedev, Tsitsipas mostra un tennis molto elegante, ma forse ancora un po’ troppo leggero, se così si può dire, per affrontare i big soprattutto sulle superfici più rapide. Ciò che stupisce a tratti ancora di più del tennis del greco è la calma olimpica con cui affronta i suoi match: mai un urlacciofuori posto, mai una racchetta scaraventata per terra.

E così, quando le gambe iniziano a girare, ecco che il tennis scopre veramente chi è Stefanos Tsitsipas. A Montecarlo batte nettamente Shapovalov e si arrende al turno successivo a Goffin, la settimana dopo a Barcellona mette in riga 4 assoluti specialisti della superficie come Schwartzman, Ramos, Thiem e Carreno-Busta senza perdere  per strada un solo set, prima di arrendersi in finale all’alieno Rafael Nadal. L’ateniese non si ferma e gioca uno splendido Estoril, dove si ferma soltanto in semifinale contro il beniamino di casa Joao Sousa. Stremato, esce prematuramente a Madrid da Donskoy, ma riprende a giocar bene già da Roma, dove viene sconfitto da Del Potro, dopo aver superato Lajovic e Coric. A Parigi si arrende da Dominic Thiem, che poi arriverà sino alla finale.

La magnifica stagione sul rosso di Tsitsipas ha mostrato quanto talento possieda il greco e tutti si domandano se anche sulle altre superfici sarà all’altezza dei grandi della racchetta. Sui prati dell’All England Club supera la prima settimana e perde in ottavi dal futuro semifinalista John Isner. E poche settimane dopo gioca il suo miglior torneo della carriera sotto in quel di Toronto, dove si erge fino alla finale sconfiggendo in fila Thiem, Djokovic, Zverev e Anderson. Per rendere l’idea di cosa si è reso protagonista il greco basti pensare che Nole, da Wimbledon in poi, se si esclude la Laver Cup, ha perso soltanto da lui. Dopo le premature, ma giustificate le sconfitte a Cincinnati da Goffin ed a Flushing Meadows da Medvedev, Tsitsipas prosegue la sua splendida seconda parte di stagione vincendo finalmente il suo primo torneo ATP a Stoccolma, superando in finale un redivivo Ernests Gulbis. E dopo le sconfitte a Basilea contro Medvedev ed a Parigi Bercy da Dzumhur, ecco che l’Italia è pronta ad accoglierlo nella bella Milano da martedì 6 novembre.

COME ARRIVA TSITSIPAS ALLE NEXT GEN FINALS DI MILANO

Direbbe il grande Luciano Ligabue che il meglio deve ancora venire. E come potrebbe essere il contrario. Il 20enne di Atene in pochi mesi è passato da promessa a realtà. Occupare la 16esima piazza del ranking mondiale non significa più essere un semplice outsider, ma un tennista da battere. E se da un lato questo può e deve costituire motivo di onore per Stefanos, dall’altro non sarà facile giocare con la pressione di dover dimostrare di essere all’altezza. Nell’ultima uscita a Bercy si è visto un Tsitsipas nervoso, ansioso, lontano parente di quel ragazzo che difficilmente lasciava spazio alle emozioni. Forse perché per la prima volta, dopo il torneo vinto in Svezia, si è sentito in dovere di vincere contro Dzumhur, tennista non semplice da affrontare se in giornata. Insomma molte delle luci di Milano saranno puntate sul greco. Saprà dimostrare il suo valore in una competizione dove vigono per altro regole diverse (4 set a game, no-let, killer point)? Ce lo dirà solo il campo, dal 6 al 10 novembre.

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