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Dall’inviato a Milano
Oltre il 70% dei punti ATP si assegna sul cemento. Il claim non è recentissimo, ma resta valido: lo ha scoperto a sue spese Juan Manuel Cerundolo. Strappa un set, ma il suo esordio alle Next Gen ATP Finals non si discosta troppo dalle aspettative. Un anno dopo l’ultima apparizione sul cemento – $15.000 a Setubal, sconfitta al secondo turno contro Francesco Forti – e probabilmente ben tre dopo l’ultima indoor, stando almeno alle parole del diretto interessato. L’argentino fa il tergicristallo per l’Allianz Cloud e in alcuni frangenti raccoglie anche qualcosa contro un avversario poco dirompente come Brandon Nakashima, diverse volte tratto in errore quando ha tentato di disincagliarsi dallo scambio.
Un filo di tensione è giustificabile, ma l’approccio dell’argentino è poco temerario. Costantemente a fondo campo sulla scritta “Milano”, Juan Manuel è andato sul sicuro senza procurare reali fastidi al rivale; a Nakashima non sono richieste cose particolari se non la pazienza di stare con gambe e testa dentro ogni punto. Spinto dal pubblico meneghino ai primi turni di servizio vinti, l’allievo di Andres Dellatorre beneficia del format e quasi dal nulla si ritrova a due punti dal set (2-3, 0-30). La frazione si dirige poi al tie-break, dove un mix di casualità premia il rappresentante albiceleste: errori dell’americano, ottima tenuta di Cerundolo ed un paio di colpi affondati con raro coraggio.
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Quando ad ottobre dell’anno scorso, bloccato da un infortunio si ritrovò alle strette contro Dominic Stricker in un match al Future di Caslano, l’argentino colpì a tutto braccio con il dritto e vinse 6-1 al terzo. La situazione è però diversa e le aperture non facilitano il compito sulla “nuova” superfcie – il problema dovrebbe amplificarsi nelle sfide contro Rune e Alcaraz -, ma nel complesso è l’approccio ad essere sbagliato in principio. Lo testimoniano gli attacchi rifiutati in cambio di dropshot poco coraggiosi.
La classifica dice numero 91 ATP. Già chiaro che per caratura di eventi e scelte di superfici la prossima stagione non sarà la stessa. I 17 Challenger giocati nel 2021 sono una comfort zone da abbandonare e Wimbledon non potrà essere più l’unica eccezione alla terra rossa, superficie dove massimizzare sarà obbligatorio. Questa settimana è un utile antipasto al 2022, da top 100 sarà tutto più difficile.
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