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“È sicuramente un po’ illuminante, ma in un modo strano, perché in precedenza pensavo solo che i Big Three (Federer, Nadal e Djokovic) e Serena avrebbero avuto quel tipo di potere”. Naomi Osaka ha così commentato, a due giorni di distanza, la sua decisione di non scendere in campo giovedì per la semifinale del torneo WTA di Cincinnati, successivamente rinviata come le altre a venerdì. La tennista giapponese ha voluto mandare un segnale contro il razzismo, in seguito all’aggressione a Jacob Blake da parte della polizia, che ha scatenato rivolte anche nel basket statunitense.
“Ovviamente sento una pressione extra ora che ci sono più occhi che mi guardano – ha aggiunto la classe 1997 -. Vorrei solo dire che ho messo molta pressione su me stessa, e ovviamente sento che ora c’è un altro motivo per cui voglio vincere, ma mi sento come se dovessi tirare indietro tutte quelle emozioni e concentrarmi solo su cosa, vincere”.
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