Puoi vederlo rimbalzare da una parte all’altro del campo, puoi vederlo spingere da fondo e, perché no, correre verso la rete per prendersi il punto. Alex De Minaur, uno dei tre australiani ancora in corsa a Melbourne assieme a Bolt e Popyrin, non ha deluso le aspettative. Se per i primi due può trattarsi di sorpresa, non può più esserlo De Minaur nonostante la carta d’identità reciti solamente “classe 1999”. E’ cresciuto in fretta il Next Gen down under, finalista a Milano lo scorso novembre e fresco di primo titolo in questo 2019 che potrebbe consacrarlo definitivamente. Alex è già una costante per il pubblico australiano, a differenza dei capricciosi Kyrgios e Tomic o del fragile Kokkinakis: lotta, vince e rispetta la sua testa di serie numero 27 garantendosi le luci della Rod Laver Arena contro il numero 2 al mondo Rafael Nadal nel match più interessante di venerdì 18 gennaio.
IL DEMONIO – Lo hanno già soprannominato “Demon”, il Demone per la sua capacità di non darsi mai per vinto proprio come Lleyton Hewitt, punto di riferimento e mentore. Lui, che dieci anni fa era davanti alla tv ad assistere alla epocale finale vinta proprio da Rafa sul suo idolo Federer, scalpita dopo aver fatto tesoro degli insegnamenti ricevuti a Wimbledon nella passata stagione. Nel loro unico precedente, Nadal si impose con troppa facilità demolendo ogni sicurezza del suo giovanissimo avversario. “Ho imparato tanto da quella esperienza, voglio solo divertirmi e competere – ha dichiarato in conferenza stampa – Aver già giocato contro Rafa in un torneo così importante non rappresenterà più una novità per me e potrebbe aiutarmi“. Con il 17 volte campione Slam, inoltre, De Minaur ha in comune anche la Spagna: Alex, figlio di padre uruguayano e madre spagnola, vive e si allena ad Alicante ma guai a mettere in dubbio le sue origini. “Sono cresciuto guardando la Davis ed emozionandomi con le imprese di Hewitt, mi sento australiano”.
IL TORO – Non ha bisogno di presentazioni invece Nadal, finalmente tornato ufficialmente in campo dopo una serie di forfait e ritiri dagli Us Open dello scorso settembre. Per il terzo round consecutivo affronterà un tennista di casa, di tutt’altro livello rispetto a Duckworth e a Ebden: per ora non ha dovuto forzare particolarmente e De Minaur rappresenterà dunque il primo vero test del 2019. La grinta del numero 29 al mondo assieme alla spinta del pubblico di Melbourne potrebbe creare più di un grattacapo al maiorchino, sempre a caccia del secondo titolo in carriera agli Australian Open per coronare il Double Career Slam.
NADAL CONTRO GLI AUSTRALIANI – Sono solo in tre a poter vantare una vittoria contro Rafa. In due escludendo Chris Guccione, che approfittò del ritiro nel primo set a Sydney nel 2007. Gli altri due rispondono invece ai nomi di Lleyton Hewitt (per due volte proprio agli Australian Open nel 2004 e 2005) e a Nick Kyrgios, capace di sorprendere Nadal a Wimbledon nel 2014 e ripetersi a Cincinnati nel 2017.