L’impresa di Thanasi Kokkinakis contro Roger Federer nel secondo turno del Masters 1000 di Miami 2018 ha consegnato un inaspettato colpo di scena in chiave numero 1 del ranking: da lunedì 2 aprile sarà nuovamente Rafael Nadal sul trono delle classifiche mondiali nonostante i tre forfait tra Acapulco, Indian Wells e appunto Miami. Mentre lo spagnolo ha ripreso da qualche giorno gli allenamenti sul rosso, dall’altra parte dell’oceano il giovane australiano stravolgeva qualsiasi scenario negando allo svizzero la possibilità, probabilmente, di mantenere la retta del ranking sino alla fine della stagione su terra: a Federer sarebbe bastato raggiungere i quarti di finale per restare davanti al rivale di sempre, chiamato poi a difendere la bellezza di 4680 punti sino al Roland Garros.
Dopo la sconfitta e l’annuncio in conferenza stampa di voler saltare la stagione sul rosso, scelta rivelatasi vincente nel 2017 con il trionfo a Wimbledon, tutto torna nelle mani di Nadal. Non sarà affatto facile per il maiorchino ripetere quanto fatto nella passata con una sola sconfitta (ai quarti di Roma) in un tour de force simile a quello della gioventù: per restare ininterrottamente davanti a Federer, a 100 punti esatti di distanza, dovrà vincere Montecarlo, Barcellona, Madrid e almeno una partita al Foro Italico. Così facendo il margine si ridurrebbe a sole 10 lunghezze, quanto basta per mantenere il numero 1 e provare a difenderlo a Parigi.
Sostanzialmente, Rafa ha possibilità di incrementare il suo punteggio solamente nella Città eterna con un potenziale +820. Per questo motivo l’iberico può ragionare a medio termine (quindi in ottica numero uno al termine del Roland Garros) e permettersi anche di perdere in finale sia a Montecarlo che Madrid, a patto di tornare al successo a Roma per la prima volta dal 2013. O ancora, potrebbe addirittura saltare interamente il torneo di Barcellona scalando 500 punti, scenario comunque altamente improbabile considerando il legame di Nadal con il torneo e per il privilegio di giocare su di un campo centrale intitolato a suo nome. C’è solo una certezza: il numero 1, adesso, è interamente nelle sue mani.