“Non avrò problemi ad affrontare i possibili sfoghi di Djokovic. Penserei di essere una delle persone che forse capirebbe questo lato delle cose. So che non è facile là fuori, ed è stressante, e a volte vorrà sfogarsi con la sua squadra. A patto che dia il massimo e si impegni al massimo, sono assolutamente d’accordo che si esprima come vuole”. Andy Murray è pronto. Poche ore dopo il sorteggio degli Australian Open, lo scozzese ha parlato così in un’intervista alla stampa britannica ripresa dal Guardian. L’ex numero 1 del mondo si è detto pronto ad affrontare i possibili, e probabili, sfoghi di Novak Djokovic. “Ho avuto esperienze del genere come giocatore e ho visto altri giocatori. La descrizione spesso di come appaiono i giocatori in quei momenti è che sembrano molto piatti. E anche questo non è ciò che vuoi. Quindi ovviamente c’è un equilibrio e come ho detto, finché lui dà il massimo e si impegna al massimo, sono assolutamente qui per tutto questo. Non voglio niente di diverso”, aggiunge il vincitore di Wimbledon 2013 e 2016. Da quando il serbo, attuale numero 7 della classifica Atp, ha annunciato Murray come suo nuovo allenatore a novembre, si è subito parlato di possibili frizioni tra i due visti i caratteri frizzanti di entrambi. Tutti e due si sono distinti, uno ancora si distingue, per il loro comportamento focoso in campo e la loro tendenza a scaricare lo stress in campo inveendo e persino urlando contro il loro staff di supporto.
Tornando al tabellone degli Australian Open, il sorteggio non è stato clemente con Djokovic. Evitato Sinner, ma c’è lo spettro della sfida con Alcaraz ai quarti di finale e un’ipotetica semifinale con Zverev. Anche il primo turno non sarà da sottovalutare con il giovane talento Basavareddy, che sta facendo grandi cose nel 250 di Auckland e scenderà in campo senza pressioni al primo gettone negli Slam in carriera. “Murray ha una lettura del gioco eccezionale ed è uno dei giocatori migliori del panorama tennistico. Conosce alla perfezione i miei punti deboli e i miei punti forti. Porterà una ventata di aria fresca al mio gioco e sono sicuro che ne trarrà beneficio in campo e fuori, grazie alla sua mentalità ”, le parole del 24 volte campione Slam.
Funzionerà il duo Djokovic-Murray?
I presupposti affinché il duo Novak-Andy faccia faville ci sono tutti. D’altronde il serbo ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera in Australia e, se ha ancora quelle fiamme negli occhi per tentare di dare l’assalto a uno Slam, non c’è motivo di pensare che non possa quantomeno provarci a Melbourne. Molto importante sarà il torneo di Brisbane, il primo che Nole giocherà dopo una lunga assenza dai campi (Shanghai ultimo torneo giocato) e dal quale arriveranno i primi segnali. C’è però da guardare in faccia la realtà e dire che l’esito della scelta di Djokovic di aggiungere Murray al suo box non dipenderà solo da lui. In virtù della sua classifica, all’Australian Open potrebbe infatti incontrare uno tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz già nei quarti (ed eventualmente l’altro in semifinale). In quel caso bisognerebbe mettere in stand by la valutazione del sodalizio. Certo che se non riuscisse nemmeno a raggiungere i quarti.
Il commento colorito di Bublik
“Ora Murray è entrato nel team di Djokovic. Credo sia un tentativo fallimentare di tornare al passato. Spero che non sarà così anche per me negli ultimi anni della mia carriera. Magari giocherò tornei minori, ma voglio ritirarmi senza fare scene”, ha detto qualche giorno fa il kazako al sito web russo Match TV.