Quella appena trascorsa, è stata la settimana di Gianluigi Quinzi. Il tennista marchigiano, ex vincitore di Wimbledon Juniores, tornato alle competizioni dopo tre settimane di stop dovute a una microfrattura al piede, si è aggiudicato l’ottavo titolo future della sua giovane carriera. Per il tennista classe 1996 si tratta del secondo titolo ITF stagionale dopo quello vinto in Ungheria e quello della giornata di ieri conquistato in Bosnia Erzegovina. Gianluigi, dopo due anni travagliati fatti di infortuni, programmazioni scellerate e cambi di allenatori in stile Zamparini, sembra finalmente essere tornato quello versione fine 2013 inizi 2014 , capace di issarsi a ridosso dei primi trecento giocatori del mondo ad appena 18 anni e sfiorare la finale challenger in Sudamerica dopo aver perso in tre set da un certo Leonardo Mayer.
Nel future di Kiseljak, l’azzurro ha sconfitto nei quarti di finale l’ex numero 184 del mondo Kristian Mesaros, al terzo set, quando Quinzi conduceva per 4-2 e il croato per motivi inspiegabili si ritirava dopo aver sbagliato uno smash. Significativa vittoria pure in semifinale ai danni dello svedese Cristian Lindell numero 268 delle classifiche con il punteggio finale di 6-2 4-6 6-4. In finale Gianluigi ha poi avuto la meglio su Dejan Katic, serbo capace di estromettere in semifinale il promettente francese Laurent Lokoli, che causa un grave infortunio è dovuto ripartire da zero.
Risultati senza dubbio confortanti, in quanto dieci vittorie di fila nei tornei futures non avvengono per frutto del puro caso. Parte del merito va al nuovo coach di Gianluigi, l’austriaco Ronnie Lietgeb, ex allenatore di Muster e del nostro Andrea Gaudenzi. Dopo due mesi circa di lavoro, i miglioramenti e i risultati in quanto a tenuta fisica e mentale, principali problemi del gioco di Quinzi in questi ultimi due anni, sono nettamente visibili. Mentre per gli aspetti tecnici, seppur si notano dei passi in avanti e nuove soluzioni tattiche, bisogna ovviamente dare ancora tempo al coach austriaco e al tennista di Cittadella.
Per quanto riguarda i tornei challenger, considerato la concomitanza dello slam parigino del Roland Garros, vi era al via il solo torneo di Vicenza. Torneo, che nonostante lo slam francese, vedeva la presenza del top 100 portoghese Gastao Elias. Tanti gli azzurri al via tra qualificazioni e main draw. Dalle qualificazioni l’unico azzurro capace di raggiungere il tabellone principale è stato Stefano Napolitano che, nell’ultimo turno del tabellone cadetto, ha sconfitto il connazionale Federico Gaio.
Il vero protagonista azzurro della settimana in quel di Vicenza è stato il piemontese Edoardo Eremin. Il tennista italiano sotto di un set e di un break nel primo turno contro il brasiliano Thiago Monteiro, dopo la sospensione per pioggia, è riuscito a spuntarla per 7-6 al terzo set. Negli ottavi di finale Edoardo ha sconfitto lo svizzero Henri Laaksonen in tre set, appartenente alla squadra svizzera di Davis Cup, mentre ai quarti di finale ha avuto la meglio, sempre in tre set, sulla promessa americana Stefan Kozlov sconfiggendolo per 6-3 al terzo. In semifinale, il tennista di Acqui Terme, ha dovuto cedere con il punteggio di 6-7 6-3 7-5 all’esperto spagnolo Pere Riba dopo tre ore di lotta tennistica. Per Eremin rimane comunque una settimana molto positiva, che gli da tanta fiducia e lo proietta prepotentemente ad un passo dalla fatidica soglia dei primi trecento giocatori del mondo, che se superata ti permette di aver grosse possibilità di accedere nelle qualificazioni slam.
Il titolo del torneo veneto è stato conquistato dall’argentino Guido Andreozzi, che in finale ha approfittato del ritiro di Riba, il quale sotto 0-6 si è ritirato, complice le fatiche della maratona disputata il giorno precedente.