“Io ho conosciuto da vicino grandi campioni, a cominciare da Senna e Schumacher. I grandi campioni sono quelli che si mettono sempre al centro dell’attenzione e vogliono lavorare su se stessi, quelli che non cercano scuse, quelli che vanno a cercare dentro di sé continuamente dove migliorare in tutti gli aspetti a 360°. Jannik è uno di questi, quando il talento si unisce a questo tipo di approccio il risultato è una conseguenza. Però quanti sono disposti a sacrificarsi come ha fatto lui? Non tanti. Non tanti hanno l’umiltà di continuare a ricercare dentro se stessi e non accontentarsi mai. L’80% dei meriti vanno a lui, perché ha queste doti che lo rendono diverso“. Parola di Riccardo Ceccarelli, medico dello sport che oltre 30 anni fa ha fondato ‘Formula Medicine’, centro italiano all’avanguardia che si occupa della preparazione atletica e mentale dei piloti e degli sportivi e con cui Jannik Sinner collabora dal 2020.
Ceccarelli ha poi aggiunto, sempre a LaPresse: “Ci sono altre persone che hanno gli ingredienti ma magari non li sanno cucinare così bene. Lui è uno che ha sempre lavorato tanto su se stesso, sempre cercando la via del miglioramento, questa è la sua forza. Jannik ha fatto un percorso che parte da lontano. È il prototipo del campione, ha forza e determinazione, intelligenza, spirito di sacrificio. Ha tutti gli ingredienti necessari, e ha avuto intorno a lui un team e una squadra che ha saputo aiutarlo a usare gli ingredienti nella maniera giusta“.
Infine Ceccarelli ha concluso: “C’è stato un grosso lavoro di squadra, dai preparatori al management, tutto lo staff ha funzionato alla perfezione e questo è il risultato che indubbiamente rende merito prima di tutto a Jannik. Un campione non si può creare, si può aiutare a crescere, e questo è quello che hanno fatto tutte le persone attorno a lui. Direi che l’80% del merito va al campione, il 20% viene distribuito equamente tra tutte le persone che ci hanno lavorato con lui“.