Jannik Sinner e Iga Swiatek sono finiti nel corso del 2024 nel mirino della Wada e accusati di aver violato le regole antidoping, anche se il numero uno attuale del ranking Atp e l’ex primatista e ora numero due del ranking Wta sono riusciti a evitare la sospensione e hanno continuato a giocare regolarmente, dimostrando in un primo momento l’assenza di colpa e la contaminazione involontaria. In totale, Sinner è stato sospeso per otto giorni, quando non erano in programma tornei, mentre Swiatek per un mese. Per quanto riguarda l’altoatesino, però, ci sarà da fronteggiare un procedimento al TAS di Losanna per via del ricorso del’agenzia mondiale antidoping, che sta cercando comunque di condannare l’azzurro a una squalifica. E lo stesso potrebbe accadere con la polacca, che per il momento è stata giudicata non colpevole dall’ITIA.
Proprio ieri l’ITIA ha spiegato il perché delle tempistiche su Sinner e Swiatek, la cui positività è stata resa nota soltanto a procedimento concluso e con i due atleti scagionati, fatto che ha portato a storcere il naso a diversi altri giocatori, dal provocatorio Kyrgios a Simona Halep, a sua volta squalificata per doping per quattro anni. “Ogni caso di doping va analizzato in maniera separata, ogni caso è diverso – ha sottolineato Karen Moorhouse, CEO dell’ITIA; al portale Tennis 365 – Jannik Sinner e Iga Swiatek non hanno ricevuto un trattamento speciale rispetto ad altri giocatori. Qualcuno dice che i giocatori con uno status più elevato avrebbero avuto trattamenti più morbidi? Tutti i casi sono diversi e individuali. Non si possono confrontare direttamente, perché differiscono nei dettagli. E a chi dice che le notizie sono uscite solo a cose fatte, rispondo che nell’atletica praticamente annunciano la sospensione provvisoria a partire dal primo giorno effettivo e altri sport di squadra nemmeno la annunciano. Nel tennis si è deciso di non annunciarla per dieci giorni, vale a dire il tempo necessario per testare il campione B, e che consente al giocatore di fare appello contro la sospensione provvisoria. Se il ricorso viene accolto e viene presentato entro 10 giorni, la positività riscontrata non viene annunciata. Swiatek e Sinner hanno fatto ricorso entro 10 giorni, hanno vinto e secondo le nostre regole a quel punto non andiamo ad annunciare nulla”.
LE DIFFERENZE TRA SINNER (E SWIATEK) E PURCELL
Quest’ultima affermazione spiega in modo preciso le differenze tra la vicenda di Jannik Sinner e Iga Swiatek e quella odierna che ha riguardato Max Purcell. Il tennista australiano, infatti, è stato sospeso in via provvisoria dall’ITIA a partire dal 12 dicembre 2024 e nel comunicato ufficiale si è disposto il divieto di giocare e presenziare a qualsivoglia evento tennistico nei confronti del vincitore degli US Open in doppio quest’anno in coppia con Thompson e di Wimbledon nel 2022 con Ebden al suo fianco. La differenza principale, infatti, è legata al fatto che Purcell non ha presentato un ricorso immediato e soprattutto ha riconosciuto di aver violato le regole antidoping. Purcell si è dunque accorto di aver violato involontariamente i regolamenti antidoping e sa in quale frangente lo ha fatto. Sinner, invece, non sapeva con precisione come potesse essere venuto in contatto con la sostanza proibita, era completamente all’oscuro della vicenda e per questo ha subito presentato un ricorso cautelare.
Così ha scritto oggi Purcell in un comunicato ufficiale: “Ero pienamente convinto di aver fatto tutto il possibile per assicurarmi di aver seguito le normative e i metodi della Wada. Questa notizia è stata devastante per me perché sono orgoglioso di essere un atleta che si assicura sempre che tutto sia in regola per la Wada”. Essendo chiaro come si sono svolti gli eventi ed essendo l’atleta responsabile in prima persona, è stato inevitabile per lui andare incontro alla sospensione e a una certa squalifica. Sinner (e Swiatek), invece, hanno ritenuto di poter presentare ricorso e di avere le carte in regola per evitare la sospensione, e così è stato.
COSA DICONO I REGOLAMENTI E IL CONFRONTO SINNER-PURCELL
L’articolo 07.12 del Tennis Antidoping Program prevede la sospensione cautelare, una norma che però consente il ricorso d’urgenza al Tribunale indipendente, questo se il tennista in questione ritiene che alla fine del procedimento sarà assolto o se è sicuro della contaminazione involontara, (comma 3.1). In ben due occasioni, ad aprile, Sinner si è avvalso di questa possibilità in seguito alle due positività riscontrate, prima il 4 aprile e poi il 17 aprile. Sinner è stato scagionato e la sua versione dei fatti è risultata veritiera secondo il tribunale indipendente in base alle prove portate, mentre Purcell ha ritenuto di non avere chance di vittoria del ricorso e dunque si è “arreso” alla sospensione in attesa di capire se dovrà andare incontro a una squalifica. Senza alcun retropensiero da parte dei soliti noti.