Il tennista italiano Matteo Donati ha concesso una lunga intervista al giornalista sportivo Luca Fiorino, strutturata all’interno di un contesto podcast online. L’atleta nativo di Alessandria ha virato verso vari argomenti nel corso del dialogo sopra citato, proponendo inizialmente una panoramica sulle sue nuove abitudini in quarantena: “È un momento difficile, particolare. Le prime notizie sono state sottovalutate da alcuni, mentre da altri meno. Tutto questo è difficile per chiunque, ma soprattutto per noi tennisti, abituati a non aver più di una settimana lo stesso letto e le stesse mura. Io cerco di pensarci il meno possibile e riuscire a tenermi allenato in casa, riesco a far passare il tempo. Soprattutto cerco di stancarmi per andare a dormire la sera, altrimenti la giornata è davvero lunga“.
Successivamente l’azzurro classe ’95 ha offerto un breve riassunto dell’ultimo anno sportivo, macchiato da un fastidioso infortunio al gomito: “È stato un anno difficile. Ho subito un infortunio al gomito, che sembrava una cosa di tutti i giorni, un’infiammazione. Mi ero allenato bene per Parigi, ma ho avuto il colpo di grazia, non avevo più forza nella mano e ho messo da parte la racchetta, recandomi da medici in Lombardia, Emilia e Lazio, per avere un’idea un po’ più chiara del problema. Purtroppo poi sono arrivato alla decisione di sottopormi ad un’operazione, attuata poi a Roma. Dopo tre mesi rientrare in campo è stato bellissimo al livello emozionale, ma non ero più “a ritmo” naturalmente. Dopo mesi di preparazione, c’era tutto ma non come ero abituato, seppur adesso sono contento. Anche nei momenti difficili sono riuscito a ricordarmi cosa avevo passato“.
In seguito Donati ha esplicitato le emozioni provate durante il match contro Tomas Berdych agli Internazionali di Roma, datato 2015: “Ricordi ne ho tantissimi e bellissimi di quel momento. Quando non gioco bene osservo nuovamente quella partita. Un’insieme di emozioni inspiegabili, dall’avere la possibilità di giocare un Masters 1000, sino al giocare con Berdych. Ho chiamato Fognini, che con me è stato gentilissimo, e mi ha dato qualche consiglio per affrontare il ceco, per gestire al meglio quel momento. Sono riuscito a reagir bene dopo il primo set, accettando di offrire tutto ciò che avevo. Da lì è cambiato tutto, è stato un bel momento”
In chiusura, l’agonista italiano ha illustrato i concreti progetti per il futuro: “Un obiettivo di ranking è quello di riuscire a entrare nei primi 100. Non posso prevedere tempistiche dopo uno stop così lungo. Dopo lo step di star bene fisicamente, c’è quello di poter rientrare il più velocemente possibile, prima a livello Challenger e poi, appunto, spero fra i primi 100 giocatori del mondo“. [spreaker type=player resource=”episode_id=24508024″ theme=”light” autoplay=”false” playlist=”false” cover=”https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/images.spreaker.com/original/38b3012d87b51f598417b59a7c1e1f2a.jpg” width=”100%” height=”400px”]