Matteo Berrettini in una semifinale di un torneo ATP. Fino a un paio di anni fa una piacevole abitudine, ora un traguardo ritrovato. Sono trascorsi 17 mesi dall’ultima volta, sul veloce del torneo di Napoli dove poi – neanche a dirlo – subì un infortunio al piede che lo costrinse a saltare il finale della stagione 2022, rientrando solamente per giocare, in condizioni assolutamente precarie, il doppio di Coppa Davis contro il Canada in coppia con Fabio Fognini.
Come sia andato poi il 2023 lo sappiamo bene tutti e anche il 2024 non era propriamente iniziato sotto i migliori auspici. Invece Matteo con il suo staff ha fatto le cose per bene, non ha forzato il rientro, si è preparato fisicamente e mentalmente per rientrare sin da subito competitivo e lo sta facendo. Al primo torneo una finale di un ricco challenger, al terzo è già semifinale di un ATP 250. Ci arriva dopo tre vittorie di buon livello, e se Shevchenko all’esordio aveva regalato abbastanza come a volte gli capita fare, Munar e Sonego per motivi diversi erano avversari che potevano creare grattacapi come a tratti è poi successo. Ma i successi sono arrivati. Con alti e bassi una condizione fisica che ovviamente non può essere ancora al 100%, ma di certo non manca la determinazione di riprendersi tutto ciò che gli è stato tolto nell’ultimo anno e mezzo.
La prossima settimana c’è anche una wild card nel Principato di Monaco ad attenderlo, ma prima c’è la voglia di chiudere in bellezza a Marrakech. Non sarà facile, contro un tennista che ai più è molto probabilmente ancora poco noto, ma in crescita costante da un anno a questa parte. Mariano Navone in Marocco si è preso la sua seconda semifinale ATP consecutiva dopo Rio de Janeiro, in questo 2024 ha già vinto 16 partite al cospetto di solamente 5 sconfitte e con un successo oggi farebbe anche il suo ingresso in top-50. Nel 2023 era stato il ‘Re dei Challenger’, ora non sembra aver patito in alcun modo lo step verso i tornei ATP. Per il livello mostrato in questi mesi e lo stato di forma senza dubbio per Matteo sarà sulla carta l’avversario più tosto finora affrontato qui a Marrakech. Vedremo poi il responso del campo, che però nel frattempo ci ha già restituito un Berrettini che ci era mancato.