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Matteo Berrettini pronto al rientro: “Mesi complicati, ora ho tanta voglia di sentirmi di nuovo giocatore”

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Gabriele Seghizzi

“Volevo ringraziare tutti per la pazienza e il rispetto che mi avete riservato in questi mesi che non ho giocato. Il rientro in campo sarà a breve, sto bene mi sono preso il tempo necessario per rientrare al massimo e fare una bella annata”. Così Matteo Berrettini si presenta in una conferenza stampa via zoom con i media. Il tennista romano manca dagli US Open dello scorso anno, quando ha subito un brutto infortunio alla caviglia, ma il peggio sembra essere passato: “Sono stati mesi complicati in cui non sono riuscito a fare quello che amo di più, giocare e competere – dice – Sono stati mesi complicati perché rispetto al passato ho accettato meno questa cosa. Ho avuto difficoltà a sentirmi giocatore e lo ho espresso anche fuori dal campo. Ora è tutto superato mi sento bene fisicamente e mentalmente, ho tanta voglia di sentirmi di nuovo giocatore. Sento una bella energia nell’aria”. Il rientro è previsto a marzo, per il torneo Challenger di Phoenix che precede il Masters 1000 di Miami, con l’azzurro che avrà anche la possibilità di sfruttare il ranking protetto, essendo stato assente dai campi di gioco per più di sei mesi.

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“Mi sto trovando molto bene con Roig – aggiunge – Lui ha un metodo in cui crede molto, che ha testato con i giocatori che ha già allenato, compreso Rafa. Stiamo lavorando in generale sotto il punto di vista tecnico, non c’è un’area su cui ci stiamo concentrando di più. E’ un lavoro interessante, include a 360° tutto il mio tennis, non è solo questione di dritto o rovescio. Mi dà tantissimi stimoli, sono 20 anni che gioco a tennis e trovare stimoli è fondamentale. Con Vincenzo (Santopadre ndr) ci siamo resi conto che avevamo bisogno entrambi di stimoli diversi”.

“Per la prima volta nella mia vita ho fatto fatica a fare fisioterapia, era uno sforzo più grande di me – prosegue -. Perché come dicevo prima ci sono momenti in cui l’energia viene a mancare. Sono ripartito dalle basi, capire perché gioco a tennis, perché mi piace sfidare me stesso. Giorno dopo giorno, mettendo ordine nella mia vita. I problemi, le situazioni di difficoltà le vivono tutti. E’ importante prendersi cura della propria salute mentale, lavoro con un mental coach da quando ho 17 anni. E’ una parte fondamentale del mio percorso”.

“Se rifarei tutto uguale? Se guardo indietro alla mia carriera, io sorrido – risponde -. Quindi sì. Tutto quello che ho fatto per me è una vittoria. Poi si può sempre pensare di poter fare meglio, però con i “se” e con i “ma” si fa fatica. Non cambierei nulla, perché sono felice di ciò che sono e del giocatore che sono. E di quello che ho ottenuto”. 

Matteo si sofferma anche sul momento magico di Jannik Sinner e sul rapporto che ha con il nuovo numero tre del mondo: “Provo grandissima stima per Jannik. Lo dico dalla prima volta che ci ho giocato qui a Monte-Carlo. Sta facendo cose pazzesche, ci scriviamo spesso, siamo in contatto. Siamo più uniti che mai e questo mi sta dando una grandissima mano. Le sue vittorie sono motivo di orgoglio per l’Italia e di stimolo per tornare ad alti livelli”. Ma Sinner non è stato l’unico atleta con cui Matteo si è tenuto in contatto nel corso di questi mesi difficili:Per fortuna sono circondato da un sacco di sportivi forti che mi vogliono bene e che hanno avuto infortuni seri. Uno di questi è Paolo Maldini, abbiamo parlato a lungo delle differenze tra sport individuali e di squadre. Mi ha dato grande fiducia parlare con lui, mi ha fatto capire che c’è ancora tanto da dare, che la carriera è lunga. Mi ha dato una grande mano. Sono rimasto in contatto con varie persone che mi hanno aiutato, è utile ascoltare persone che fanno sport diversi, con dinamiche diverse”.

“Abbiamo fatto tanti test fisici nel corso dei mesi. Mi hanno rigirato come un pedalino in questo periodo – ammette -. Fondamentalmente la cosa positiva è che non sono usciti deficit troppo grandi. Ho una scoliosi molto importante da quando sono piccolo, potrebbe essere una delle motivazioni dietro i tanti problemi. Stiamo lavorando sulla postura e  su tanti aspetti per migliorare dal punto di vista fisico”.

Infine, un breve accenno alla vita privata: Io e Melissa (Satta ndr) non siamo più insieme. Posso dire che abbiamo avuto un rapporto bellissimo, intenso. Abbiamo una grandissima stima l’uno per l’altra. Devo ringraziarla per quest’anno vissuto insieme nonostante tutte le difficoltà”.

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