La Coppa Davis – in miniatura – fa capolino sotto le feste al circolo Aniene di Roma, e insieme alla mini insalatiera c’è chi ha contribuito in modo sostanziale alla conquista bis del trofeo da parte dell’Italia, vale a dire Matteo Berrettini, che da ragazzo proprio su questi campi ha iniziato quella che è diventata una splendida scalata verso la top-10 mondiale.
Una carriera che, con la maglia azzurra, gli ha regalato – e ha regalato a tutto il Paese – un’ulteriore soddisfazione. Soprattutto, da protagonista: Berrettini ha prima salvato l’Italia in doppio contro l’Argentina, poi è subentrato come singolarista senza tradire Volandri in semifinale e finale. Il fuoriclasse azzurro, finalista Slam a Wimbledon nel 2021, sta tornando quello di un tempo dopo aver vissuto diversi mesi negativi a causa di una serie di problemi fisici che lo hanno colpito proprio negli anni della maturità per un tennista.
Ospite d’onore al circolo capitolino, di cui è anche socio onorario (rappresentando un’eccezione assoluta per Aniene, che propone questo tipo di riconoscimento ai campioni olimpici), il classe 1996 ha innanzitutto del suo legame con questa realtà : “Sempre emozionante tornare ad Aniene, purtroppo non passo molto tempo qui, ma mi sento sempre a casa. Siamo partiti da lontanissimo, con gli altri ragazzi sognavamo in grande, forse non così in grande. Tutti gli altri che mi hanno aiutato in questi anni sono un pezzo importantissimo del mio percorso. Grazie a chi mi ha aiutato in questi anni e alla famiglia Aniene”.
BERRETTINI A TUTTO TONDO, TRA LA DAVIS E IL FUTURO
All’evento erano presenti tra gli altri il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha salutato con particolare affetto Berrettini, e il padre del giocatore, Luca, che lo segue da quando era bambino. Un momento particolarmente emozionante per Matteo quello dell’abbraccio con l’ex allenatore Vincenzo Santopadre, anche lui tra i tanti ospiti. A fare gli onori di casa, come sempre, il presidente del circolo Aniene, Massimo Fabbricini.
Tanti autografi, foto a non finire con giovani e meno giovani tifosi: Berrettini si è trattenuto per circa quaranta minuti lì dove tutto è iniziato per lui, facendo un regalo gradito ai tanti soci dell’Aniene che lo hanno visto giocare sin da ragazzino. Poi, è arrivato il momento delle interviste: “Ho iniziato il mio percorso qui quando avevo 14 anni, quindi 14 anni fa. Guardo i campi e mi vengono in mente tutti i momenti in cui mi sono divertito – ha ricordato – Negli ultimi anni ho vissuto momenti meno belli, ma la Davis mi ha riportato il sorriso e la voglia di fare bene, la ciliegina sulla torta di un anno comunque importante, che penso possa darmi la spinta per il futuro”.
Quindi, arriva inevitabilmente il momento di parlare proprio dell’impresa in Coppa Davis: “Cosa ho pensato prim del doppio contro l’Argentina? Che se perdo il doppio con Jannik danno la colpa a me, bisognava vincere… Scherzo, semplicemente avevo voglia di giocare, so giocare e mi piace giocare il doppio, ma non è semplice e il mio modo di giocare cambia. Avevo accanto a me il più forte giocatore del mondo, dopo quel doppio con Jannik è stato tutto in discesa”.
E proprio sul valore aggiunto di essere connazionali di Jannik Sinner: “Non è male avere Sinner al proprio fianco… E’ stato assoluto protagonista di due Davis e di una delle annate migliori della storia del tennis, averlo in squadra è motivo di orgoglio e miglioramenti, cerco di rubare quello che fa, mi ha dato una mano nei miei monenti un po’ più bui osservare quello che stava facendo, per cercare di ritornare in squadra con lui e al suo livello”.
Infine, sul 2025 che lo attende: “Più che parlare di rivalsa, il 2024 è stato l’anno in cui ho ritrovato le sensazioni che mi piace sentire in campo: al di là delle sconfitte e delle vittorie, avevo perso un po’ di quello, alla fine è uno sport e deve portare gioia e felicità . Per il 2025 c’è tanto tennis spero, gusto di giocare, tanta voglia di fare bene, di sorridere e di allenarmi in modo intenso – ha concluso – L’anno scorso non ho giocato in Australia e c’è tanta voglia di giocare lì”.