Djokovic piega in tre set Mensik, nella partita terminata 6-7(4), 6-1, 6-4. Il match, valido per i quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai, consegna il pass per la semifinale al serbo, che si prepara a sfidare Fritz. La partita odierna, iniziata con grande equilibrio, ha visto Djokovic emergere nel corso del secondo parziale, con il ceco che sul finale ha accusato la stanchezza.
CRONACA DJOKOVIC-MENSIK
Fase di studio nei primi games, con entrambi molto solidi nei rispettivi turni di battuta a neanche l’ombra di una chance per chi è in risposta. Le cose cambiano nel settimo gioco, quando Mensik va al servizio e deve affrontare le prime difficoltà, ma con coraggio annulla un paio di palle break al serbo e resta avanti nel set. Il ceco va ancora in difficoltà sul 4-4 e questa volta perde il servizio, ma nel game successivo trova l’immediato controbreak che vale il 5-5. Si arriva al tie-break, dove Djokovic parte meglio e si porta sul 3-0, salvo perdere sette degli otto punti successivi e cedere il parziale per 7-6(4) con numerose recriminazioni.
La reazione c’è ed è immediata da parte del serbo, che con un break nel secondo gioco riesce subito ad allungare nel secondo parziale sul 3-0. Il parziale viene rapidamente monopolizzato da Djokovic, con Mensik che si trova in difficoltà e riesce a collezionare un solo game, sul 3-1. Nell’arco di circa trenta minuti il serbo mette in cassaforte il risultato, grazie ad un buon servizio e sfruttando i lunghi scambi, che mettono in difficoltà l’avversario ceco. Un secondo break porta il serbo sul 5-1 e il set si conclude poi per 6-1.
Djokovic sale in cattedra al via del terzo set, ottenendo il primo break che lo porta avanti per 3-2. Mensik sfrutta gli errori del serbo a proprio favore, ma manca di iniziativa nella prima parte del parziale, con Djokovic avanti per 5-3. Sul finale, il ceco torna ad accelerare, strappando il 5-4 ai vantaggi. La reazione di Mensik non basta per fermare il tennista serbo, che conquista il set per 6-4 e stacca il pass per la semifinale del torneo.