Mattia Bellucci si qualifica per la prima volta al secondo turno di un Masters 1000. Sul cemento di Shanghai il tennista italiano, promosso dalle qualificazioni, supera 6-3 6-4 il britannico Billy Harris, n.104 ATP, ripescato in tabellone come lucky loser, e si regala l’affascinante sfida ad Alexander Zverev, ancora alle prese con i postumi di una polmonite. Una vittoria solida, che vale doppio visto che Harris prima di oggi aveva vinto in tre set entrambi i precedenti con il 23enne azzurro, che registra il 74% di punti vinti con la prima e il 59% con la seconda contro il 61% e il 56% del 29enne di Nottingham, condannato anche dai 32 errori gratuiti.
CRONACA – Ottimo inizio da parte di Bellucci, che ottiene il break nel primo turno di risposta e lo consolida con autorevolezza, issandosi rapidamente sul 3-0. Harris si sblocca, ma continua a commettere molti errori e Bellucci ne approfitta per procurarsi ben quattro chance di doppio break. Non riesce però a sfruttarle e, in un batter d’occhio, si ritrova a dover lui annullare un’opportunità di break nel settimo gioco. Fortunatamente il servizio dà una grossa mano al giocatore di Busto Arsizio, che segue la prima vincente con un urlo poderoso e mette un punto esclamativo sul set. Dopo 37 minuti di gioco, è proprio Bellucci ad imporsi con il punteggio di 6-3.
Nel secondo set è sempre l’azzurro a rompere per primo gli indugi, piazzando il break al quinto gioco alla seconda chance utile a disposizione. La reazione di Harris è però vigorosa: sale 15-40 e ricuce immediatamente lo strappo, poi tiene il turno di battuta a zero (3-4). Il buon momento del tennista britannico però dura poco, pochissimo. Nel nono game Bellucci fa male col dritto a sventaglio, poi sfrutta un errore dell’avversario e guadagna tre palle break. L’azzurro si fa bastare la prima, punendo ancora con il dritto il rivale. Il numero 103 ATP va a servire per il match e il braccio non trema: ottiene il primo 15 con un contropiede vincente, poi sfrutta un disastro con la volée di Harris e si assicura due match point con il servizio al corpo vincente. La chiusura, in un’ora e diciannove minuti, è in bello stile con il terzo ace del suo match. Ora c’è Zverev.