Quattro su quattro, è Roger Federer il campione della nona edizione dello Shanghai Rolex Masters: al quarto confronto diretto stagionale, lo svizzero ha infatti avuto la meglio ancora una volta su Rafael Nadal, imponendosi con lo score finale di 6-4 6-3 nell’atto conclusivo del torneo. Si tratta del successo numero 94 in carriera per il fuoriclasse di Basilea, il sesto di una stagione per lui fantastica, il secondo nel Masters 1000 cinese, dopo quello ottenuto tre anni fa in finale su Gilles Simon. Si interrompe a 16, per lo spagnolo, la striscia di vittorie consecutive che aveva avuto inizio a Flushing Meadows ed era proseguita a Pechino la scorsa settimana.
I due attori protagonisti nella scena del tennis mondiale degli ultimi quindici anni giungono al trentottesimo capitolo di una delle saghe sportive più affascinanti di sempre: i 23 precedenti sigilli dell’iberico contro i 14 dell’elvetico sembrerebbero manifestare una certa superiorità in materia di testa a testa da parte del decacampione del Roland Garros, ma il giudizio viene subito ridimensionato se si considera che Nadal, sul “rosso”, non appartenga propriamente alla sfera degli esseri umani e che, sul duro, sia l’otto volte vincitore di Wimbledon a condurre per 10-9. Entrambi i giocatori hanno lasciato per strada un solo parziale nell’arco della settimana: il maiorchino, reduce dall’affermazione in due set tirati ai danni del croato Marin Cilic, ha perso il secondo set nel match di quarti di finale contro Grigor Dimitrov, mentre Federer ha dovuto recuperare un parziale di svantaggio nella sfida di semifinale che lo vedeva opposto all’argentino Juan Martin Del Potro. Lo svizzero ha trionfato in 27 delle 46 finali disputate nel circuito Masters 1000 finora; 30 invece i successi di Nadal, che finali di questa “categoria” ne ha giocate in totale 45. Si tratta, infine, del terzo confronto tra i due in quel di Shanghai: le due precedenti sfide, datate rispettivamente 2006 e 2007, ed entrambe relative a match di semifinale della Tennis Masters Cup (le Atp Finals dell’epoca), hanno sempre visto prevalere l’ex numero 1 del pianeta in due set.
È proprio il trentaseienne di Basilea ad essere fin da subito aggressivo in risposta: nel game inaugurale lo spagnolo sventa infatti le prime due palle break consecutive con l’ausilio del servizio, ma ai vantaggi deve arrendersi a un chirurgico passante di rovescio in lungolinea dell’avversario. Disattenzioni che costeranno care al numero 1 del mondo, sarà un break fondamentale (l’unico) nell’economia del primo parziale: Roger non offre alcuna chance allo sfidante nei propri turni di battuta, mettendo tre volte su quattro la prima in campo (75%) e mantenendo elevatissime le percentuali di realizzazione con questo fondamentale (un perentorio 83% sia con la prima che con la seconda). Emblematico, a dimostrazione di ciò, il sesto gioco, in cui realizza addirittura il cosiddetto “perfect game” con quattro ace consecutivi. Appena quattro saranno anche i punti ottenuti in risposta, su cinque giochi, dalla prima testa di serie, non in grado di trovare efficaci contromisure al servizio del campione elvetico: quest’ultimo, grazie al settimo ace della partita, conquista il primo set, dopo appena trentacinque minuti, col punteggio di 6-4.
Dopo quattro giochi di ordinaria amministrazione, il primo serio campanello d’allarme del secondo parziale suona nel quinto game per Rafael Nadal: la prima palla break (la quarta dell’incontro) viene salvata con una poderosa prima centrale vincente, ma la seconda viene malamente sparata in corridoio tramite un impreciso rovescio da comoda posizione. Dal canto suo Federer, portatosi ancora una volta avanti di un break, continua a non regalare nulla col servizio e, soprattutto, a non sbagliare praticamente nulla dal punto di vista tattico. È ormai questione di qualche minuto: sotto 3-5, lo spagnolo va a servire per allungare ulteriormente il match, ma l’ennesimo gratuito, un diritto affossato in rete, regala al campione di Australian Open e Wimbledon la gioia del titolo. Game, set and match, un netto 6-4 6-3 in soli settantadue primi di gioco.
Acuto numero 94 in carriera per Roger Federer, il sesto di un 2017 che lo ha visto tornare ai vecchi fasti: il divario in classifica nei confronti di Nadal, sempre in vetta al ranking mondiale, diminuisce da 2370 a 1960 punti. Un’altra settimana di grande tennis e l’ulteriore conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che l’elvetico e l’iberico siano stati gli assoluti protagonisti di questa stagione. Sicuramente, i principali candidati per la vittoria alle Atp Finals di Londra, appuntamento conclusivo che dal 12 al 19 novembre prossimo vedrà in scena all’O2 Arena della capitale britannica i migliori otto giocatori di questo 2017.