Non è bastato il miglior Roger Federer visto quest’anno per fermare Novak Djokovic. Nella semifinale stellare del Masters 1000 Parigi-Bercy 2018 il serbo raccoglie la vittoria consecutiva numero 22 regolando lo svizzero per 7-6 5-7 6-7 in poco più di tre ore di battaglia. Nole, che andrà a caccia del quinto titolo nel torneo nella finale di domenica contro Karen Khachanov, estromette aritmeticamente Federer dalla battaglia per il numero 1 del ranking di fine stagione e si aggiudica il 47° confronto contro il rivale odierno, issandosi sul 25-22 negli head to head. Una partita incredibile, in cui Federer non ha mai perso la battuta nonostante 12 palle break concesse: 129 punti per Nole, 123 per Roger in un match deciso al fotofinish e da un insicuro avvio di tie-break da parte dell’ex numero 1 al mondo, vanificando tutti gli sforzi profusi per restare nell’incontro.
PRIMO SET – Djokovic scioglie a fatica un po’ di tensione nel game inaugurale, risolto solamente ai vantaggi. Federer tiene testa al serbo, in affanno alla battuta, ma mai costretto a fronteggiare palle break: così, sul 4-3, è lo svizzero che rischia di capitolare cancellando due chance al nuovo numero al mondo e salvandosi dopo un game di 20 punti. I due proseguono spalla a spalla sino al tie-break, dove è l’elvetico ad aver qualcosa da rimproverarsi issandosi prima sul 2-0, poi sul 4-2 e con un set point in risposta sul 6-5. Djokovic è però glaciale nei suoi due punti al servizio, poi sul 7-6 arriva il sanguinoso errore di Federer con il rovescio con cui regala il parziale all’avversario.
SECONDO SET – Nonostante la delusione, il numero 3 al mondo vende cara la pelle. Dopo aver cancellato una palla break in apertura, si procura la prima occasione in risposta dopo quasi un’ora e mezza di gioco: Djokovic non trema, non chiude lo smash ma il lob difensivo di Federer è lungo. La splendida semifinale prosegue tra gli angoli pazzeschi trovati da fondo del serbo e la continuità al servizio ritrovata dallo svizzero. Nole veleggia tranquillo nei propri turni, sul 5-5 si avvicina alla vittoria ma Roger gli cancella la palla break con un dritto sulla riga. E così, nel dodicesimo game la partita ha uno scossone inaspettato: Djokovic si irrigidisce quanto basta per regalare due set point, il dritto in corsa sul 15-40 di Federer fa il resto. Pugno e ruggito, la semifinale va al terzo.
TERZO SET – Il venti volte campione Slam è in trance agonistica e viene aiutato anche dalla buona sorte quando sul 15-40 nel primo game, dopo l’ace, trova un nastro assassino che manda Djokovic su tutte le furie. La partita sale di intensità, Federer ritrova d’un tratto anche il rovescio lungolinea e Nole manifesta segni di insofferenza sempre più di frequente. Il culmine lo raggiunge sul 4-4, quando manca altre due palle break e scaglia a terra la racchetta ricevendo l’inevitabile warning. Seppur servendo per secondo questa volta il numero 1 al mondo non trema e raggiunge il tie-break. Dopo tanta fatica, però, Federer rovina tutto: un dritto lungo in uscita dal servizio, poi il doppio fallo (appena il secondo del match) e al cambio campo è già sotto per 5-1. Impossibile a questo punto rimontare Djokovic, che chiude i conti al primo utile sulla propria battuta: Nole non si ferma più.