Jannik Sinner si arrende a Stefanos Tsitsipas, ai crampi e a una clamorosa svista arbitrale nella prima semifinale del Masters 1000 di Montecarlo. La seconda testa di serie del tabellone monegasco era riuscito quasi a ribaltare del tutto un match che l’aveva visto perdere il primo set per 6-4, vincendo il secondo per 6-4 e andando avanti prima 3-1 nella frazione decisiva. Qui è vittima prima di una pesante (non) decisione di Aurelie Tourtè, che non vede una seconda di servizio decisamente lunga da parte del greco sulla palla del doppio break, e poi dei crampi che di fatto lo condizionano da quel momento in poi e fino alla stretta di mano finale. Tsitsipas dal 2-4 infila quattro games consecutivi, si aggiudica il match con lo score di 6-4 3-6 6-4 in 2h e 39′ di partita e torna in una finale ‘1000’ per la prima volta dal 2022.
LA FOTO DEL CLAMOROSO ERRORE ARBITRALE
PRIMO SET – Pronti, via e Jannik è costretto subito ad affrontare una palla break nel game d’apertura, ma è il servizio ad aiutarlo: con tre prime consecutive risale dal 30-40 e tiene ai vantaggi il game dell’1-0. Tsitsipas appare uscito meglio dai blocchi, riesce spesso a comandare con il dritto e, dopo aver tenuto la battuta 15, si procura altre due chances: Sinner commette doppio fallo sul 30-40 e concede il break. Il greco senza troppi patemi consolida il vantaggio e, giocando un ottimo tennis da terra rossa, riesce a gestirlo fino alla fine del set contro un Sinner abbastanza falloso specialmente dalla parte del dritto. Jannik con il passare dei minuti inizia a trovare maggiore solidità alla battuta, ma in risposta non riesce a conquistare più di sei punti totali nel corso della frazione verso il 6-4 per l’avversario.
SECONDO SET – Il livello di Jannik continua a salire e l’inizio del secondo set è tutto in suo favore. Tiene facilmente il primo turno, poi arrivano anche le prime chances in risposta e il break, poi consolidato. Un parziale di 12 punti a 3 lo porta in vantaggio per 3-0. Tsitsipas riesce a interrompere la striscia negativa e sul 3-1 si fa rivedere anche in risposta, ma il numero due al mondo risale dal 15-30 giocando con intelligenza e tranquillità. Sul 4-1 l’allievo di Simone Vagnozzi ha ancora due chances per il doppio break, ma non riesce a concretizzarle e il tennista ellenico resta in scia. Il set rischia di riaprirsi nel gioco successivo, quando l’azzurro dal 30-0 concede a sua volta una palla per il break all’avversario, ma dal 30-40 risale con tre punti di fila che valgono il 5-2. La sofferenza non è terminata, perché sul 5-3, chiamato a servire per chiudere il set, Sinner è costretto a fronteggiare un altro pericoloso 15-40, riuscendo però anche in questo caso a salvarsi. In totale sono 5 le palle break annullate nel game dal talento classe ’01, che poi chiude grazie a una prima di servizio al secondo set point.
TERZO SET – Come accaduto all’inizio della seconda frazione, anche nella terza è Jannik a prendere subito il comando. Nel primo game, dal 30-30, Tsitsipas stecca prima con il rovescio e poi con il dritto, consegnando il break all’azzurro, che rispetto alle fasi iniziali della sfida gioca con più pazienza e sagacia tattica. Sinner appare in controllo e sul 3-1 ha anche a disposizione la palla del doppio break, ma una seconda di servizio di Tsitsipas decisamente fuori non viene chiamata né dalla giudice di linea né da quella di sedia Aurelie Tourtè. Alla fine il greco riesce a salvare il game, restando così in scia.
E l’errore arbitrale diventa di una certa rilevanza, perché da una partita sostanzialmente chiusa ora Jannik si ritrova a fronteggiare anche i problemi fisici. Qualche fastidio alla gamba destra per l’azzurro, che lascia completamente andare un game in risposta sul 4-2 e usufruisce di un medical time-out al cambio di campo. Purtroppo l’intervento del fisioterapista non migliora di molto le cose: l’azzurro fatica e nonostante non molli di un centimetro, deve concedere il controbreak alla quinta occasione utile. Tsitsipas si ritrova improvvisamente in partita e vince senza troppe difficoltà anche gli ultimi due giochi contro un Sinner vistosamente acciaccato.