“Minuto dopo minuto andava sempre peggio, a un certo punto ho anche avuto paura: temevo di essere troppo debole e svenire. Ho capito che non c’erano le condizioni di sicurezza per il mio fisico, avrei voluto finire ma davvero era impossibile“. Queste le impressioni di Rafa Nadal, poche ore dopo il ritiro al quale è stato costretto durante il terzo set del match d’esordio al Masters 1000 di Miami contro il bosniaco Damir Dzumhur, numero 94 al mondo.
Il clima subtropicale – 33 gradi ma con un’umidità elevatissima – ha fatto crollare la pressione del maiorchino, che proprio alla vigilia del debutto in America aveva confessato: “Il tennis di oggi è troppo fisico e c’è troppa tecnologia nei materiali. I giocatori adesso sono più alti, più robusti, con le racchette si colpisce più forte, ma le regole non cambiano per rendere gli scambi più lunghi ed eccitanti. Non ricordo una partita emozionante basata solo sul servizio e sul punto al primo colpo, io per esempio cambierei l’altezza della rete“. Al momento gli organizzatori del torneo di Miami sono preoccupati solo dalle condizioni climatiche che, dove l’influenza di Federer, hanno messo fuori gioco anche Nadal. Per loro fortuna in corsa c’è ancora la numero uno mondiale Serena Williams: “Io sono stata abituata da bambina a vivere in strada – ha spiegato l’americana – e sono abituata a queste condizioni. Anzi, amo questo caldo umido“.