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Nel secondo turno del Masters 1000 di Madrid 2018 arriva una delle vittorie più importanti della giovane carriera di Kyle Edmund. Il numero 1 britannico estromette un Novak Djokovic ancora particolarmente distante dagli anni d’oro passando in un’ora e quarantuno minuti per 6-3 2-6 6-3. Aveva probabilmente illuso il serbo nell’esordio contro Nishikori, portato a casa seppur tra luci e ombre lasciando intravedere segnali positivi: per l’ex numero 1 al mondo arriva invece la sesta sconfitta stagionale mancando l’appuntamento con due vittorie consecutive nello stesso torneo che mancano dagli Australian Open.
Per capire di avere davanti agli occhi una versione di Djokovic ancora lontana parente della migliore bastano solo pochi punti: il break concesso in apertura, seppur recuperato immediatamente, viene seguito a stretto giro da un nuovo passaggio a vuoto che permette al più giovane avversario di issarsi sul 3-2 con tanto di doppio fallo finale. Problemi con i giochi di luce sul Manolo Santana o semplice mancanza di fiducia, Nole si ritrova rapidamente con le spalle al muro e dal 4-3 vede scivolare via il parziale con un parziale di 8 punti a 1.
Inusuale vedere il serbo così in balia della potenza di fuoco di Edmund – sempre sconfitto facilmente nei tre precedenti – ma ancor di più lo sono gli applausi di incoraggiamento del pubblico spagnolo, non più tardi di qualche anno fa protagonista in negativo con fischi e battibecchi tanto da costringere Djokovic ad una sorta di boicottaggio per due edizioni. Il tanto atteso cambio di passo di Nole, aiutato da un inevitabile pausa fisiologica concessa dal numero 22 al mondo dopo un ritmo forsennato, sembra arrivare col break in apertura. La testa di serie numero 10 acquisisce fiducia e soprattutto ottiene diversi punti facili con l’aiuto del servizio: sono solo 5 i punti lasciati alla risposta dell’avversario nel 6-2 del secondo parziale, zero invece sino al 3-3 della frazione decisiva. L’inerzia, nonostante un volenteroso Edmund, sembra ormai dalla parte di Djokovic e lo 0-40 nel quinto game pare avallare questa tesi: niente di più sbaglio, il serbo spreca malamente soprattutto la terza chance con un rovescio in palleggio messo lungo e inaspettatamente crolla sul 4-3. Il due volte campione di Madrid perde campo, sbaglia malamente un paio di dritto e cede gli unici quattro punti del set alla battuta che però risultano fatali. E guai a sperare nella tensione di Edmund alla battuta sul 5-3: il semifinalista degli Australian Open manifesta una volta di più tutti i suoi miglioramenti dal punto di vista mentale conquistando gli ottavi di finale con un turno di servizio a zero. La strada per Nole è ancora lunga e a Roma toccherà difendere i 600 punti della finale del 2017.