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Masters 1000 Indian Wells, Sinner alla vigilia dell’esordio: “Sono ossessionato dal lavoro”

Jannik Sinner allenamento
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Tutti i riflettori sono puntati su di lui. Ormai è abituato, ma Jannik Sinner sa che Indian Wells, il primo Masters 1000 della stagione, potrebbe regalargli un altro traguardo storico. A poche ore dal suo esordio al Bnp Paribas Open (affronterà venerdì Thanasi Kokkinakis), la possibilità di superare Carlos Alcaraz e portarsi nella seconda posizione (nessun italiano c’è mai riuscito) del ranking ATP è infatti una motivazione aggiuntiva: “Un qualcosa – spiega in conferenza stampa – che mi spinge ancora di più, ma il mio obiettivo resta diventare un giocatore migliore settimana dopo settimana. Indipendentemente dai risultati, lavoro per questo e spero di dare il 100% in ogni aspetto”. Un momento da incorniciare che però non cambia il suo modo di essere: “Uso pochissimo i social, in Italia non ci sono mai, ma sento comunque l’affetto dei tifosi. Ma la cosa più importante rimane il lavoro: io sono ossessionato dal lavoro, se non lavoro sto male“, ha detto durante la copnferenza stampa Atp riportata da Supertennis.

La vittoria degli Australian Open è ancora nella memoria, ma poi “bisogna ricominciare. Ti svegli e riprendi a lavorare – avverte Sinner -. Forse ho un punto di vista un po’ diverso su come festeggiare certe cose. Naturalmente ci siamo divertiti per un giorno, poi siamo tornati a casa”. Le radici del periodo d’oro del tennis italiano sono da ricercare “anni fa, con Francesca Schiavone e Flavia Pennetta – spiega Sinner -. Poi con Fabio Fognini che ha vinto un Masters 1000 a Monte-Carlo e Matteo Berrettini arrivato in finale a Wimbledon. Abbiamo tanti grandi giocatori e per me è bello far parte di questo gruppo in cui tutti cercano di spingere gli altri, di offrire punti di vista diversi su certi aspetti del gioco – ricorda -. Sono convinto di avere ancora tanto da imparare e questa è la parte più divertente. Con il mio team siamo abbastanza aperti all’idea di lavorare anche durante i tornei. Abbiamo lavorato tanto dal punto di vista fisico e in campo per aggiungere ancora variazioni. Devo prepararmi ad affrontare giocatori che ora mi conoscono meglio. Sarà una bella sfida”, conclude Jannik.

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