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Masters 1000 Cincinnati 2023, Djokovic: “Una delle partite più dure di sempre”. Alcaraz: “Orgoglioso di me stesso”

Novak Djokovic
Novak Djokovic - Foto LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

Novak Djokovic e Carlos Alcaraz hanno parlato in conferenza stampa dopo l’incredibile finale giocata nel Masters 1000 di Cincinnati 2023. Un match pazzesco, chiuso dal serbo al tiebreak del terzo set dopo quasi quattro ore di incredibile impatto fisico, tecnico ed emotivo. “E’ stato un match folle, non ho giocato molte partite così nella mia carriera. Forse la paragono al match con Nadal agli Australian Open 2023, anche se oggi ovviamente era sulla distanza di tre set – spiega Djokovic – Ci sono state tante fasi in quasi quattro ore, a un certo punto ero partito bene ma ho iniziato a soffrire tantissimo a livello fisico. Il caldo a tratti era insopportabile. Mi sono trovato un set e un break sotto, poi nel terzo set è stato tutto incredibile perchè potevo andare avanti di due break e poi il match point sul 5-3 è stato davvero pazzesco. E’ stato il momento che ha riassunto alla perfezione cosa sia stata questa partita. E’ stata una delle partite più incredibile e dure che abbia mai giocato, a livello fisico, mentale ed emotivo. In alcuni momenti ho faticato molto al servizio, ma anche per la pressione che lui ha iniziato a mettermi.”

LA CRONACA DEL MATCH

GLI HIGHLIGHTS (VIDEO)

Parole ovviamente al miele per Alcaraz: “Non mi sorprende più, forse mi sorprendeva lo scorso anno per il modo in cui vinceva tornei importanti recuperando da momenti difficili. Per essere un ventenne riesce a convivere con la pressione, a volte dimentichiamo quanto sia giovane. Mi ricorda Nadal, ogni punto è un ostacolo da superare e da guadagnarsi. Anche su un campo abbastanza veloce, abbiamo trovato il modo di giocare quasi quattro ore. E’ incredibile essere in campo con Alcaraz, ogni partita che abbiamo giocato è stata incredibile. Ci divertiamo e ogni volta sembra essere meglio, credo sia così anche per i tifosi.”

Infine una battuta anche sul suo ritorno in America, visto che il divieto di ingresso per i non vaccinati è caduto solo a maggio: “Non sapevo come sarei stato accettato negli Stati Uniti, ma il pubblico è stato incredibile fin dalla prima sessione di allenamento. Sono stati gentili e mi hanno sostenuto alla grande. Erano due anni che mancavo e non sapevo come sarebbe stato.”

Anche Carlos Alcaraz vede il bicchiere mezzo pieno nonostante la sconfitta sicuramente dolorosa: Sono esausto ma anche orgoglioso di me stesso, ho lottato fino all’ultimo punto e quasi battuto uno dei più grandi di tutti i tempi del nostro sport – ha affermato lo spagnolo, che rimane numero uno al mondo – Ho lasciato il campo felice di quello che ho fatto, è stata durissima lottare e correre su ogni punto contro Novak che recuperava anche cinque o sei palle in ogni punto. Se lui dice che giocare con me gli ricorda le partite contro Rafa io sono contento, significa che sono sulla strada giusta. Sentire Novak che parla delle nostre partite come alcune delle più belle della sua carriera è grandioso, vale molto per il lavoro mio e del mio team.”

Alcaraz spiega anche qualche dettaglio da un punto di vista tattico: “A un certo punto ho iniziato a fare serve and volley perchè ho visto che da fondo campo era sempre più difficile fare punto per me. Per questo ho deciso di farlo di più nel terzo set, in certi momenti devi fare quello con cui ti senti più a tuo agio. Ho semplicemente deciso di farlo e ha funzionato.”

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