Maria Sharapova ha presentato in questi giorni a New York “Unstoppable”, la sua biografia nella quale ha raccontato gran parte della sua carriera. Dopo i primi stralci usciti nelle scorse settimane, che avevano già sollevato non poche discussioni, la siberiana torna così a parlare del suo rapporto con le sorelle Williams ed in particolare con Serena, che rappresenta uno dei punti focali di tutto il libro.
Importante per la stesura del libro anche la squalifica di 15 mesi per doping, che ha permesso alla russa di concentrarsi sulla sua prima opera letteraria. Maria non nasconde la verità dei numeri, che raccontano di come sia stata sconfitta da Serena in 19 dei loro 21 scontri diretti. “Di fronte a lei sei niente, con molti giocatori hai a che fare con questa mentalità, ma contro di lei questa cosa è ancora più accentuata – spiega la Sharapova – e in effetti mi ha dominato negli ultimi dieci anni.”
Ma quali sono le ragioni per una supremazia così netta della statunitense sulla russa? “E’ una domanda che molti si pongono. Spesso si parla di fattori come la sua forza, il servizio oppure del mio gioco che si adatta molto bene a quello che lei vuole fare in campo. Ma io credo che in realtà il motivo stia nel fatto che lei mi abbia odiato per averla sconfitta nella finale di Wimbledon 2004, quando ero soltanto una magra ragazzina di 17 anni. Tutto è iniziato in quello spogliatoio, dove io mi cambiavo mentre lei piangeva disperata.“
