Il caso di Jannik Sinner e la sua positività al Clostebol per assunzione inconsapevole è esploso nelle ultime ore, ma qualche mese fa anche un altro tennista italiano, Marco Bortolotti, che ritroveremo con tutta probabilità anche agli US Open in doppio, è stato vittima suo malgrado dello stesso tipo di contaminazione dovuta a una pomata di Trifodermin e la sua storia è molto simile, come già fatto notare da diversi esperti di tennis, a quella del numero uno al mondo, visto che anche lui è stato totalmente scagionato dopo alcuni mesi però vissuti in apnea.
Lo ha raccontato lo stesso numero 87 del ranking di doppio al Corriere della Sera: “Il periodo piuù duro è stato quello di gennaio: ho giocato l’ultimo torneo del 2023 in Portogallo in coppia con Andrea Vavassori temendo che ogni partita potesse essere l’ultima e senza parlarne con nessuno, neanche con Andrea. Ora anche per Sinner il peggio è passato, sperando che la Wada non impugni il caso. Ha gestito al meglio la vicenda, di sicuro siamo tutti totalmente dalla sua parte, anche perché in un caso come questo non si può usare la parola doping. Me lo ha confermato un mio amico biologo: ‘Se ti dopi con il Clostebol sei un imbecille'”.