Salvatore Buzzelli, tra i preparatori atletici più ambiti del panorama nazionale e non solo, ha pubblicato un nuovo libro. “Manuale fondamentale di preparazione fisica per il tennis”, il titolo della sua produzione che spiega i principi essenziali e le tendenze moderne per massimizzare la performance e vincere. 250 pagine ricche di esercitazioni con strumenti per la preparazione: dal riscaldamento al potenziamento organico, fino al potenziamento muscolare.
Marco Panichi, preparatore fisico di Novak Djokovic, l’ha definita “una bibbia essenziale, per chi vuole lavorare nell’ambito del tennis ma anche per chi è un semplice appassionato, proprio per la chiarezza e l’essenzialità dell’esposizione: concetti espressi in modo semplificato e facilmente fruibili nonostante la loro complessità”.
La programmazione del tennista deve essere globale spiega il prof. Buzzelli: “Ho introdotto un nuovo concetto, visto che il modello di prestazione è qualcosa di personalizzato. Il tennista non va allenato in base al modello di prestazione, ma va allenato in base alla richiesta prestativa personale. Se alleno Karlovic non mi metterò a fare il lavoro di resistenza: lui deve vincere le partite con le sue caratteristiche, non stravolgendole”.
Tornando sui temi del manuale: “E’ pieno di esercizi per tutti gli atleti – continua Buzzelli in esclusiva a Sportface.it – con la palla medica per esempio. Io preferisco lavorare con i manubri che rispettano un’esigenza neurofisiologica. Ho costruito il TR Buzz, che è una variazione del TRX, in modo che il movimento sia una risultante equilibrata. Non adopero più i pesi, perché aggiungerei stress ad un corpo che deve far già fronte con varie sollecitazioni”.
Libri ma non solo. “Questo mese su ITF coaching – conclude – il giornale internazionale del tennis, uscirà un articolo sul Sigma test (ideato, validato e standardizzato dallo stesso Buzzelli, ndr) che è l’unico al mondo a mettere assieme l’aspetto organico e l’aspetto attentivo: mi ha preso in considerazione l’associazione internazionale. Ho dimostrato che avere una preparazione organica molto buona non ha nulla a che vedere con una preparazione organico-attentiva molto buona”.
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Di seguito la presentazione del libro: