Da Malaga, Pietro Corso.
“Noi siamo ancora qua, eh già”. 11 anni dopo l’ultima volta, l’Italia è di nuovo sul tetto del mondo del tennis femminile. Le azzurre hanno sollevato al cielo la Billie Jean King Cup dopo una vittoria netta per 2-0 contro la temuta ma, in questo frangente, impalpabile Slovacchia. Lucia Bronzetti ha aperto le danze sconfiggendo Viktoria Hruncakova per 6-2 6-4 in un’ora e 21 minuti di gioco. Mai in discussione la sfida di “Lucy”, così come mai lo è stata quella di Jasmine Paolini. La numero 4 WTA ha sfidato la temuta Rebecca Sramkova, che nel 2017 portò due punti fondamentali quando la Slovacchia batté le azzurre. L’incontro ha superato di poco l’ora di gioco, con ‘Jas’ che ha mandato le azzurre al settimo cielo in virtù di un netto 6-2 6-1. Inutile il doppio decisivo che avrebbe visto in campo Errani/Paolini contro Hruncakova/Mihalikova. Dopo le braccia al cielo di Jasmine, la festa comincia anche fuori dal campo. La “curva” sopra al box azzurro esplode di gioia, con centinaia di persone che abbracciano idealmente le eroine della serata, prima di sigillare il tutto con l’inno e la passerella d’onore.
Nell’élite
2006, 2009, 2010, 2013 e 2024. La paura di ripetere il secondo posto dell’anno scorso, quando le italiane dovettero accontentarsi dell’etichetta di vicecampionesse in favore del Canada, esisteva. In questo caso però, la pressione ha giovato alle ragazze di Garbin che hanno fatto piazza pulita. Il risultato di 2-1 contro Giappone e Polonia ci aveva spediti in finale con qualche dubbio legato soprattutto alle qualità di una Slovacchia che invece, in questo caso, non abbiamo visto. Lo spartiacque del cammino delle azzurre resta probabilmente il tie contro Iga Swiatek e compagne, una sfida durissima che ci ha visti emergere soltanto con la solita garanzia del doppio. Fresche di giacca griffata Tory Burch, consegnata direttamente da Billie Jean King durante la cerimonia di premiazione, le ragazze aprono le porte d’ingresso di un club molto speciale. Soltanto altri 5 Paesi sono riusciti a sollevare la Coppa del Mondo per cinque o più volte nel corso della loro storia. Tolta la superpotenza degli Stati Uniti, il cui conteggio segna 18 trofei, e la Repubblica Ceca a 11, l’Italia raggiunge Spagna e Russia con 5 titoli ponendosi a “solo” due trionfi dall’Australia che di coppe ne può vantare 7.
Per Tathiana
Tutto il mondo ha saputo dei problemi di salute del capitano Tathiana Garbin, ma nessuna più di lei sa cosa ha dovuto passare negli ultimi tempi. Le ragazze si sono strette intorno al loro faro nel suo momento di difficoltà, regalandole oggi una gioia immensa. “Dedico questo trionfo a loro – ha raccontato Garbin in conferenza stampa con la coppa al suo fianco –. Sono state strepitose e si meritano questo successo. Poi ci sarebbero anche da ringraziare le persone che mi hanno guarito, ma cerco di non parlarne troppo perché sennò mi emoziono. È una vittoria bellissima per il tennis femminile e spero che sia d’ispirazione, soprattutto perché le ragazze ci sono sempre riuscite con il sorriso”. E parlando di sorrisi, chi se non Paolini per specificare una grande verità su questa squadra: “Arrivare in finale nel 2023 ci ha dato una grande iniezione di fiducia. Onestamente, non avremmo mai pensato di arrivare fin qui. Ci tengo a dire che Tathiana ha sempre creduto in noi. Soprattutto, lo ha fatto in momenti in cui forse nemmeno noi potevamo immaginare di avere il livello per stare sul tetto del mondo”. Jasmine centra il punto e il resto del gruppo annuisce convinto. Oggi più che mai, la vittoria dell’Italia ha dietro una persona specifica che risponde al nome del capitano. Per un cammino che si conclude, un altro è pronto a cominciare. Tra meno di 24 ore toccherà ai ragazzi iniziare il percorso di difesa della Coppa Davis conquistata lo scorso anno, contro l’Argentina di Guillermo Coria. “Nel 2023 ci hanno dedicato il successo – ha chiosato Garbin –. Noi vogliamo che ci siano due coppe in Italia, per cui facciamo il tifo per loro e guarderemo sicuramente tutti i match”.