Dopo quattro anni e mezzo insieme, il rapporto professionale tra Stanislas Wawrinka e Magnus Norman si è interrotto. Il coach svedese in un intervista a “Industria del Tenis” ha svelato i motivi della rottura: “Abbiamo terminato di comune accordo, ho due gemelle di sei anni e stare fuori di casa per 30 settimane l’anno era molto duro. Stan è una persona con la quale è bello lavorare, inoltre ha una vita fuori dal tennis questo ha permesso al nostro rapporto di migliorare molto – dichiara Norman – È un lavoratore dalla tipica mentalità svizzera. Ricordo la prima volta che ho parlato con lui: gli dissi di scrivere su carta i suoi obiettivi, e io avrei fatto lo stesso. L’ultimo mio punto era quello di giocare le ATP Finals, un obiettivo che nessun altro allenatore gli aveva posto“.
“Io credevo in lui. È arrivato in terza posizione, ma ha vissuto nell’epoca di Federer, Nadal, Djokovic e Murray… altrimenti sarebbe stato numero uno del mondo”. Afferma l’ex finalista del Roland Garros che commenta anche la rinascita di Nadal e Federer: “Senza Murray, Djokovic e Stan, hanno sfruttato l’opportunità per essere competitivi e lottare per il numero uno. Non voglio dire che con Andy, Novak o Wawrinka non lo avrebbero fatto, ma credo che senza di loro è stato più facile”.
Infine Norman parla anche di una grossa chance sprecata dai giocatori NextGen: “Sono un po’ deluso. Questo è stato un anno unico per le nuove generazioni, per metà anno non ci sono stati Murray, Novak e Stan e non sono stati capaci di approfittarne. Non credo che succederà più per diversi anni. Quest’anno era un’opportunità unica e solo uno ne ha approfittato (Zverev ndr)”.