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Luca Federici lancia una raccolta per curare suo padre, il noto maestro Claudio: “Merita di tornare in campo”

Stadio Tennis United Cup
Stadio Tennis United Cup - Photo by Tennis Australia/ TREVOR COLLENS

Il noto maestro di tennis Claudio Federici, conosciuto soprattutto a Roma, sta vivendo la fase più complessa della sua vita: un incidente stradale, infatti, gli ha causato una tetraplegia che lo costringe a respirare solo grazie all’ausilio di un macchinario. Un tentativo di cura ci sarebbe, ma il costo supera il mezzo milione di euro e, così, suo figlio Luca ha bisogno dell’aiuto di tutti noi. Tramite Go Fund Me, Federici ha lanciato una raccolta fondi volontaria per cercare di raccogliere una parte della quota che gli permetterebbe di finanziare le cure del padre, con l’obiettivo di rivederlo in campo al più presto. Si può donare cliccando su questo link.

“Buongiorno a tutti, mi chiamo Luca Federici e sono figlio di una persona che ha riempito il cuore di molta gente, Claudio Federici, maestro di tennis al circolo Due Ponti Sporting Club – così si legge nel messaggio scritto da Luca –. Non ha mai visto il suo mestiere come un lavoro, ma come una passione, e non vedeva l’ora che arrivasse la mattina dopo per passare nuovamente una intera giornata sul campo. Pensate che, quando era solo un ragazzo e frequentava ancora il corso maestri, lo chiamarono ad arbitrare la finale al Foro Italico, nel 1978, Panatta – Bjorn Borg, poiché dissero che era l’unico che ebbe coraggio dopo che il giudice di sedia Bertibaro, alla squalifica di Igueras, se ne andò. Sfortunatamente, la maggior parte delle volte le sfortune capitano a coloro che non se lo meritano. A causa di un incidente in macchina è momentaneamente rimasto tetraplegico e attaccato a una macchina per respirare. Io, sin dal principio, ce l’ho messa tutta per trovare possibili cure per la situazione in cui si trova, e dopo tanto sforzo sembra ci sia una strada. Viviamo distanti e mi sono organizzato per far in modo di stare accanto a mio papà e mandare avanti il lavoro. È una persona che merita la possibilità di tornare in campo, per questo non mi sono mai arreso e mai lo farò. Inizialmente si pensava che la situazione fosse irrisolvibile, ma non mi sono mai rassegnato, infatti con il passare dei giorni ci sono stati dei miglioramenti notevoli. Per vincere questa battaglia che la vita gli ha posto davanti, dovrà fare delle cure neuroriabilitative che saranno estremamente costose. Dovrà affrontare un percorso di 6 mesi dove ci saranno dei costi superiori a 500 mila euro. Per questo ho bisogno del vostro sostegno, in quanto mi sono trovato sin dall’inizio ad affrontare varie battaglie e non posso più stare solo”.

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