Il tennis è gioia e dolori, ma Lorenzo Musetti è deciso a puntare in alto. “Ogni settimana cambiano le condizioni, la città, lo stato d’animo. Spesso la differenza la fa se fuori dal campo in quel periodo sei tranquillo oppure no. È uno sport che può portarti in alto in fretta ma a volte ti fa tanto male che arrivi quasi a rifiutarlo”. Così il carrarino in un’intervista a La Stampa, in cui rivela i suoi sogni. “Adesso è raggiungere la vetta del ranking, vincere uno Slam. Se alla fine non riuscirò a raggiungere tutti gli obiettivi che mi ero posto, vorrà dire che non erano alla mia portata. Ma non vorrei essere diverso da quello che sono – prosegue – Le emozioni sono un avversario più duro di qualsiasi colpo. Anche perché nel tennis di oggi non ci sono grandi scarti tecnici e tattici, lo si vede anche dai tanti giocatori a ridosso dei primi 100 che riescono a battere un top 10 o addirittura un top 5. Si va sempre più verso un appiattimento dei valori. La differenza, ad un certo livello, è sul piano emotivo e su quello mentale. E lì i migliori hanno una marcia in più”.
A guidare il ranking ora c’è Carlos Alcaraz, battuto proprio da Musetti lo scorso anno ad Amburgo. “È il Re Mida del tennis: quello che tocca diventa oro. È insieme un amico e una fonte di ispirazione, averlo battuto è un vanto ma anche una motivazione in più per riuscirci di nuovo. Ha solo vent’anni, ma una maturità che ricorda quella di Djokovic, lo ha dimostrato a Wimbledon. La differenza è che Novak di finali importanti ne ha giocate centinaia, Carlos molte meno. Ma ha ottenuto talmente tanti risultati così in fretta, che non sembra sentire la pressione. Certo, tennisticamente è impressionante, ma a me colpisce di più la costanza e la serenità con cui sa affrontare un’intera stagione”, conclude Lorenzo.