Ho avuto il piacere di commentare i tre successi a Quito di Victor Estrella Burgos. Tre veri e propri miracoli sportivi, aiutati però dalle condizioni di gioco, dall’altura e da colpi che acquisivano quella velocità che, normalmente, il dominicano non sapeva imprimere alla palla.
Questa premessa è necessaria per spiegare quanto il successo di Juan Ignacio Londero non c’entri nulla con quelli di Estrella, anche se la parola impresa è comunque d’obbligo. “El Topo” ha disputato un grande torneo, letteralmente scherzando a tratti buonissimi giocatori come Jarry, Delbonis e Pella. Non è affatto detto che Londero sia una meteora, anzi, considerando che alcuni anni fa era considerato in Argentina come una sorta di predestinato. La fatica nei futures, poi nei challenger, finalmente i top200 e poi tanti, infiniti, problemi fisici che lo hanno rallentato se non bloccato.
Ma “El Topito” a tennis sa giocare. Il servizio, nonostante l’altezza non eccelsa, è molto buono; con il dritto comanda lo scambio e il rovescio, seppur a corrente alternata, sa regalare vincenti sia con l’incrociato sia in lungolinea. Il vero segreto a Cordoba è stata però la risposta: sia sulla prima che sulla seconda degli avversari Juan è sempre stato vicino al campo, rispondendo in maniera sempre aggressiva, potente e profonda (vedasi match point contro Jarry).
È una vittoria a sorpresa, non c’è dubbio. L’ultimo giocatore a vincere un torneo nel quale, al primo turno, aveva conquistato il primo successo in un main draw Atp, era stato Darcis nel 2007 ad Amersfoort. Londero però ha lo sguardo coraggioso, non ha avuto paura di nulla. Né di vincere né di perdere. Ha affrontato le difficoltà aggredendole e non lasciandosi dominare dall’ansia. Il pubblico ha certamente aiutato, ma il coraggio del Topito ha conquistato tutti, anche davanti alla tv. Difficile dire dove potrà arrivare El Topo Londero, ma chi non ha paura, di solito, una strada per il successo riesce a trovarlo. Un successo che vada oltre il Cordoba Open. Oggi, da top70 Atp, Londero proverà a inseguire quel gotha del tennis fatto di Slam e Masters 1000. E allora in bocca al lupo Juan Ignacio, che il coraggio ti porti a sognare ancora e a lungo…