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Robin Soderling e Novak Djokovic. Questi i nomi degli unici due giocatori capaci di sconfiggere Rafa Nadal sui campi di Bois de Boulogne. Un dominio irreale da parte dello spagnolo, che ha fatto registrare statistiche incredibili come 93 match vinti e 12 Roland Garros conquistati. Eppure, in tempi recenti, Nadal ha dato l’impressione di poter rischiare una sconfitta apparentemente impronosticabile. Premettendo che con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte, bisogna quantomeno concedere il benefico del dubbio e rendere onore a Diego Schwartzman, capace di spaventare il maiorchino in quella che ormai è la sua seconda casa.
E’ il 2018 quando nel match di quarti di finale Nadal, che ancora non ha lasciato neppure un set per strada, affronta Diego Schwartzman, undicesima forza del seeding. I precedenti sono nettamente a favore di Rafa, avanti 5-0 e mai davvero in difficoltà. Nei due confronti in stagione, lo spagnolo si era imposto in quattro set a Melbourne, mentre poche settimane prima era arrivato il bis sulla terra battuta di Madrid. Tuttavia, quel 6 giugno sul Philippe Chatrier si respira un’aria diversa. Se da un lato i favori del pronostico sono totalmente in favore di Nadal – complice l’incredibile vittoria di Schwartzman al turno precedente contro Anderson, dopo aver ricevuto per il match nel terzo set – dall’altro l’argentino non sembra avere paura e le sue idee appaiono chiare fin da subito. Schwartzman tenta infatti di imporre il suo gioco sin dalle prime battute e mette in seria difficoltà Nadal, disputando un primo set strepitoso, al di sopra di ogni aspettativa.
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Entrambi i giocatori faticano al servizio, dando vita ad un parziale caratterizzato da ben cinque break ed un totale di quattordici opportunità di break. Diego gioca però in maniera sublime, punendo ogni indecisione di Nadal e cercando di sfruttare al meglio i suoi 164 cm. Rafa ovviamente non sta a guardare e prova a ribadire la sua superiorità, ma “el Peque” è incredibilmente in stato di grazia e continua a regalare giocate splendide, di fatto prendendosi la scena con scambi e colpi fuori dal normale. La prima frazione di gioco finisce nelle sue mani con il punteggio di 6-4 dopo un’ora e dieci minuti.
Nadal parte in salita anche nel secondo set quando ad un certo punto la pioggia si abbatte sulla capitale francese, provocando lo stop momentaneo del match con l’argentino avanti di un set e di un break. La stessa pioggia che poco tempo fa gli aveva dato una grossa mano in finale a Roma contro Zverev, interviene nuovamente in aiuto dello spagnolo. Anche in questo caso la partita cambia e Rafa sale in cattedra, conquistando in maniera più che agevole i tre restanti set, approdando in semifinale. Con ogni probabilità, a prescindere dalla pioggia, il match sarebbe stato tutt’altro che compromesso. Fatto sta che Diego si è trovato in una situazione inedita, non potendo provare a sfruttare l’occasione; Nadal invece ha colto la palla al balzo e, da campione qual è, ha trionfato. Indubbiamente l’edizione numero 117 dell’Open di Francia avrebbe potuto prendere una piega diversa mentre invece verrà ricordata prevalentemente per l’inaspettata semifinale raggiunta da Marco Cecchinato.
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