Quali sono le caratteristiche del classico giocatore di tennis? Innanzitutto bisogna prendere Pablo Cuevas e metterlo da parte, perché non servirà. Già, perché l’uruguagio di Concordia non rispetta assolutamente i canoni del tipico tennista ed ha un modo piuttosto particolare di approcciare le partite, facendo dell’imprevedibilità la sua arma in più.
Quando si parla di Cuevas solitamente ci si riferisce a giocate magnifiche, come il passante spalle alla rete contro Zverev a Madrid o la magia contro Tsitsipas a Estoril, ma anche a comportamenti non esemplari, come in Atp Cup contro Basilashvili. Insomma, nel bene o nel male, Pablo Cuevas fa spesso parlare di sé e di fatto non passa mai sotto traccia.
Nonostante la sua ormai navigata esperienza che lo porta a essere un veterano del circuito Atp, uno dei colpi più belli della sua carriera Pablo l’ha messo a segno nel 2008, quando aveva 22 anni e sfidava in semifinale a Viña del Mar la prima testa di serie del torneo, il cileno Fernando Gonzalez. Probabilmente il contesto e l’epoca hanno fatto sì che questo colpo passasse inosservato rispetto ai suoi capolavori messi a segno in tempi più recenti, nonostante non avesse nulla da invidiarne. Ripercorriamo quindi quegli istanti di dodici anni fa in terra cilena.
L’uruguagio ha vinto il primo set al tie-break per 7 punti a 4 ed è riuscito a portare anche il secondo parziale al jeu decisif. Il punteggio è di 3-2 in suo favore senza mini-break; alla battuta Gonzalez. Il cileno serve sul rovescio di Cuevas che risponde più profondo che può, ma Gonzalez scaglia una bordata di dritto e avanza verso la rete. Il tennista di Concordia si difende nei limiti del possibile ma la volée di Fernando appare vincente. Pablo riesce però nell’incredibile. Dopo essere scivolato mentre cercava di cambiare traiettoria per immolarsi su una palla apparentemente irraggiungibile, all’improvviso tira fuori il coniglio dal cilindro. Lasciando tutti di stucco, si tuffa come fosse un portiere di calcio e s’inventa un rovescio al volo che impatta perfettamente la palla, trafiggendo il suo avversario. Una giocata tanto imprevedibile quanto efficace. Cappellino sul terreno, terra sulla schiena, un secondo per realizzare e poi l’esultanza, quindi punto del 4-2 in cascina e conseguente consapevolezza di aver fatto qualcosa fuori dal normale.
Nonostante il mini-break di vantaggio, alla fine sarà Gonzalez ad aggiudicarsi il tie-break e dunque il match in rimonta, annullando ben due match point a Cuevas. Il momento chiave dell’incontro resterà però questo storico rovescio, messo a segno da uno dei tennisti più spettacolari degli ultimi tempi.
Oggettivamente è difficile – se non impossibile – stabilire se si tratti effettivamente del colpo più bello del decennio. Fatto sta che la magia di Cuevas resta uno dei gesti più apprezzati degli anni 2000 e può indubbiamente competere con i capolavori di giocatori del calibro di Federer e Nadal, veri protagonisti del tennis mondiale in quel lasso di tempo. Con ogni probabilità Cuevas non sarà mai un tennista con la costanza da Top 10 o con la regolarità da conquistare trofei davvero importanti, ma sicuramente alle feste di Pablo non ci si annoia mai.