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Vincere a Barcellona, nel regno di Rafa Nadal, è tutt’altro che semplice. Nell’arco della sua carriera, il maiorchino è stato sconfitto solamente da quattro giocatori in Catalogna. Di contro, i titoli conquistati sono stati ben 11 e, come se non bastasse, il campo centrale dell’impianto ora porta il suo nome. Nella storia del Trofeo Conde de Godò, solamente in un’occasione chi ha eliminato Nadal ha poi vinto il titolo, vale a dire Thiem nel 2019. Nelle altre tre edizioni, invece, il giustiziere di Rafa è sempre crollato alla prova del nove. Escludendo il 2003, quando un giovanissimo Nadal (fra meno di due mesi avrebbe compiuto 17 anni) fu sconfitto da Corretja, il nome che spicca su tutti è quello di Kei Nishikori.
Il tennista giapponese ha infatti approfittato delle sconfitte di Nadal per aggiudicarsi due titoli consecutivi in terra spagnola, nel 2014 e nel 2015. Nella prima occasione, il numero uno di Spagna fu sconfitto in rimonta dal connazionale Nico Almagro, il quale prevalse nei quarti con il punteggio di 2-6 7-6(5) 6-4 prima di essere battuto dalla sorpresa Giraldo, futuro finalista. Per Nishikori, reduce dai successi ai danni di Cilic e Gulbis, la finale fu una passeggiata di salute, come testimonia il punteggio finale di 6-2 6-2.
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L’anno seguente fu invece Fabio Fognini a spianare al giapponese, testa di serie numero uno, la strada verso il titolo. L’azzurro riuscì in una vera e propria impresa al terzo turno, sconfiggendo in due set l’otto volte campione del torneo. Curiosamente, quel torneo di Fognini cominciò con una vittoria in rimonta ai danni di Rublev, esattamente come a Montecarlo nel 2019. Purtroppo il torneo catalano non fu altrettanto fortunato per Fabio, che al turno seguente capitolò rapidamente contro Pablo Andujar. Nishikori riuscì quindi a difendere il titolo, superando al terzo turno il finalista in carica Giraldo, che collezionò un gioco in meno rispetto all’anno precedente (6-2 6-1), ed approdando fino alla finale, dove un duplice 6-4 gli permise di regolare il beniamino di casa Andujar. Doppietta dunque per il tennista di Matsue, che poté mettere in bacheca il suo quinto Atp 500. L’anno seguente Nadal si riprese tutto ciò che era suo, vendicandosi prima di Fognini ai quarti e sconfiggendo poi in finale proprio Nishikori, ristabilendo le gerarchie per chiunque avesse dei dubbi. La vittoria ai danni del giapponese fu inoltre l’ultimo match disputato prima che lo stadio cambiasse denominazione in “Pista Rafa Nadal“.
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