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Jannik Sinner e il suo primo successo Challenger. La stella altoatesina comincia a brillare a Bergamo, quando a metà febbraio 2019 gli viene offerta una wild card. Senza troppe aspettative l’allievo di Riccardo Piatti, ma seguito da coach Volpini per quasi l’intera stagione, si affaccia tra i top-200. L’esordio contro l’austriaco Lucas Miedler non è troppo complicato: l’azzurro, allora diciassettenne, risolve la pratica per 7-6(3) 6-1.
Il livello si alza notevolmente contro Salvatore Caruso: è forse questa la prima vera vittoria convincente del classe 2001, come confermerà nelle dichiarazioni post torneo. Il gioco di Sinner si abbina alla grande con il cemento indoor di Bergamo e i grandi appassionati iniziano a conoscerlo meglio (prima aveva fatto solo Futures, un paio di Challenger e attività Under 18). Quarti di finale contro Viktor Galovic, con cui se la vede brutta, ma riesce a spuntarla per 6-4 al terzo. Dai quarti alla finale, Jannik concede le briciole: rispettivamente 5 games a Gianluigi Quinzi, 5 a Tristan Lamasine e 4 a Roberto Marcora contro il quale esibisce una prova esaltante. Il 24 febbraio 2019 la prima firma di un predestinato.
“Prima del torneo mi sono allenato solo un’ora su questi campi e non era scontato che potessi giocare bene sin dal primo turno – rivela Sinner dopo la finale -. Pensavo già di poter far bene, ma dopo la vittoria di martedì contro un giocatore solido come Caruso ho pensato di poter andare in fondo. La strada è lunga, ci saranno settimane in cui giocherò meglio e altre in cui giocherò peggio. Io dovrò stare sempre sul pezzo, ma alla fine anche nei Challenger gioco contro giocatori normali e penso di poter vincere partite anche quando non giocherò bene come questa settimana. La differenza la fanno pochi punti importanti e dovrò essere bravo a giocarli nell’arco di tutta la stagione”.
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