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Una storia, quella di Alexander Kuechel e Janos Strauss, che unisce amicizia e passione, tra un passato terribile e un presente che non guarda in faccia l’età . Dallo stabilimento della Mountain Shadows Community Center di Las Vegas arriva la prova che il tennis è lo sport che allunga la vita.
Kuechel (94 anni) e Strauss (90 anni) giocano 5 doppi a settimana e usano il tennis come metodo per stare attivi e in salute. Si sono incontrati in Nevada 25 anni fa, in occasione di un ritrovo dei sopravvissuti all’Olocausto. Kuechel è di Berlino e ha fatto tappa a 7 diversi campi di concentramento dal 1942 al 1945 mentre Strauss, di origine ungherese e allora “teenager” (per restare in tema a stelle e strisce), è stato spedito ad Auschwitz nel 1944.
Entrambi dopo la guerra sono emigrati negli Usa ed entrambi si sono spostati da New York a Las Vegas. Dopo essersi incontrati a metà anni ’90 alla sopracitata riunione, sono diventati amici e hanno avuto modo di condividere le proprie esperienze belliche. Un rapporto che si è ampliato anche sul campo da tennis. Kuechel gioca da 68 anni mentre Strauss è più acerbo in tal senso: “Ho iniziato da quando ne avevo 65 – dichiara -. Ho preso in mano la prima racchetta qui alla pensione di Las Vegas, mi è piaciuto e non mi sono più fermato“. Â
L’immensa passione per il tennis si può leggere forse ancor di più nelle parole di Kuechel: “Raramente trovo qualcuno della mia età con le mie condizioni fisiche e mentali, capace di giocare. E’ uno sport pazzesco e ti permette di conoscere nuove persone“.
Kuechel ha vinto la medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi Senior nel Nevada: “Il mio dottore ha detto che sono incredibile. Non conosco gente che gioca all’età di 100 anni, devo essere uno dei pochi negli Stati Uniti. La gente mi dice che vorrà essere come me a quest’età “. Il tennis, come ogni sport, unisce e talvolta aiuta a superare le difficoltà , a prescindere dalle primavere trascorse.
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