“Forse non me ne ero accorta prima, ma il mio allenatore mi diceva che potevo giocare bene qui. Non ci credevo troppo. Mi sentivo benissimo anche a Eastbourne. Colpivo bene la palla su questa superficie, mi muovevo bene. Mi ripetevo: okay, è bello giocare sull’erba. Puoi giocare bene”. Sono le parole di una giocatrice che fino a 20 giorni fa non aveva mai vinto una partita di main draw sull’erba nel circuito maggiore. Sono le parole di Jasmine Paolini, la prossima italiana ad entrare tra le prime 5 del ranking mondiale a partire da lunedì prossimo. Questo 2024 magico prosegue per Jasmine e ogni giorno riesce a togliersi una soddisfazione più bella rispetto a quella precedente. Nel tennis femminile nel corso dell’ultimo decennio ci sono state tante “meteore” in grado di fare grandi piazzamenti in un torneo dello Slam e poi scomparire nel quasi anonimato subito dopo. Non è assolutamente il caso di Jasmine, che è la prima da Serena Williams nel 2016 a raggiungere la finale del Roland Garros e la semifinale di Wimbledon lo stesso anno. E in questa statistica è racchiuso un po’ tutto quello che sta facendo l’allieva di Renzo Furlan in questa memorabile stagione.
Nella sfida con Emma Navarro – contro la quale aveva perso tutti e tre i precedenti scontri diretti – ha offerto una prestazione scintillante, quasi da non credere. Verrebbe da pensare che la fiducia è talmente elevata in questo momento che riesce anche a mettere da parte l’inevitabile pressione che non può non esserci quando siamo vicini alla conclusione della seconda settimana dei Championships. Pressione che sarà un fattore di primaria importanza nella semifinale che vedrà la 28enne toscana sfiderà una quasi coetanea in Donna Vekic. Ormai due veterane del circuito, anche se la croata – arrivata da teenager a ottimi risultati – è da più tempo sul circuito. E’ un match tra una giocatrice che una semifinale Slam non l’ha mai giocata nella sua vita e un’altra che è sì reduce da una finale raggiunta poche settimane fa al Roland Garros, ma che di certo non può essere definita una veterana a questi livelli. E poi si sa, il Centre Court di Wimbledon è un caso a parte. Nel ‘Tempio’ è tutto diverso, come ha raccontato la stessa tennista azzurra nel post-match di martedì.
Jasmine arriva a questo incontro avendo perso un set solamente contro Madison Keys nei quarti in quella partita in cui anche la fortuna ci ha messo del suo. Prima e dopo affermazioni nette ai danni di Sorribes Tormo, Minnen, Andreescu e Navarro. Ha faticato decisamente di più Donna Vekic, che arriva da ben tre battaglie vinte al terzo set, rispettivamente contro Yastremska, Badosa e Sun, mentre nei turni iniziali aveva prima sconfitto – sempre in 3 set – la cinese Wang e al secndo turno Erika Andreeva nell’unico match chiuso in due parziali di gioco. La Paolini è favorita, non bisogna nasconderci: ad oggi è una giocatrice più forte rispetto alla classe ’96 di Osijek ed è anche avanti 2-1 nei precedenti, l’ultimo dei quali giocato sul cemento di Montreal la scorsa estate. Vekic ha un curriculum migliore sull’erba, ma appare evidentemente come a Jasmine non mancasse nulla se non la fiducia e la consapevolezza per esprimersi bene anche sui prati.