Tennis

Jannik Sinner visto da Antonio La Torre: “Genetica da fuoriserie. E lo sci lo aiuta”

Jannik Sinner

La postura, l’agilità, la massa muscolare aumentata ma non troppo, i cambi di direzione rapidissimi e anche una genetica “da fuoriserie”. Jannik Sinner visto da Antonio La Torre, direttore tecnico della nazionale di atletica, è un concentrato di dettagli che alla vista comune sfuggono. Non di certo a chi ha insegnato Metodologia dell’Allenamento alla Statale di Milano, formando diversi preparatori di tennisti di alto livello. “Due cose mi colpiscono a prima vista del suo cambiamento: l’agilità straordinaria in un corpo così alto e longilineo ma soprattutto la sua capacità di scivolare, direi quasi di pattinare su ogni superficie di gioco”, spiega La Torre in un’intervista al Corriere della Sera. La vittoria del primo Slam è frutto di una preparazione promossa a pieni voti: “Come inevitabile viste struttura, età e livello di competizione, Sinner lo scorso inverno ha dovuto lavorare sul potenziamento. L’aumento di massa è visibile da un esperto ma certo non clamoroso. I coach Vagnozzi e Ferrara hanno fatto un lavoro eccellente”. E lo scivolamento “è clamorosamente efficiente: lui non corre, scivola. Ho una mia teoria: la fluidità di scivolamento credo derivi dalle ore passate sugli sci – aggiunge nell’intervista al Corriere della Sera -. Quando da bambino memorizzi i cambi di pendenza sulla neve e gli intervalli tra le porte dello slalom la tua capacità di valutare e gestire gli spazi verso rete, ad esempio, diventa superiore. Uno slalomista sa adattarsi ad ogni tipo di neve, lui a terra battuta, cemento ed erba”. La lucidità costante in una battaglia di quasi quattro ore non è sfuggita: “Per conformazione fisica Jannik non può avere il massimo consumo di ossigeno (VO2max) da mezzofondista di alto livello Nadal (oltre 6 ml/lt/min, dicono gli studi) ma sa smaltire l’acido lattico in modo super efficiente e lo capisci da come mantiene lucidità impeccabile dopo ore di match. Dote naturale o allenabile? Naturale. Oltre a ringraziare i suoi genitori per la libertà che gli hanno dato, dovrebbe farlo anche per la genetica da fuoriserie”.

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