Un’ora e dodici minuti per spazzare via Grigor Dimitrov, che insieme a lui era l’altro giocatore simbolo di questo primo quarto del 2024. Tre mesi per prendersi il primo Slam della carriera, per imporsi a Rotterdam, quindi per portare a due i 1000 in bacheca, riuscendo a imporsi in quella Florida che fin qui sembrava stregata: due finali perse al Miami Open, ma non era ancora questo Jannik Sinner, un giocatore che non conosce più limiti e che in meno di un anno ha definitivamente riscritto la storia del tennis italiano. L’altoatesino adesso è il numero 2 del mondo, qualcosa che fa venire i brividi se si pensa a due-tre anni fa. Quando era stato festeggiato come un evento epocale il trionfo di Fognini a Montecarlo, che resta un risultato straordinario, quando un torneo 250 vinto da un azzurro era una splendida anomalia. E quando l’ingresso in top-20 di un giocatore del Bel Paese finiva in prima pagina. Adesso, quasi ogni benedetta domenica il ciuffo rosso domina sui campi di tutto il mondo, e ci stiamo pian piano abituando a una nuova normalità.
Già, perché Jannik Sinner ha normalizzato tutto, con la sua serietà, la passione, la voglia di migliorare e di non sedersi sugli allori. Lavoro, lavoro, e ancora lavoro: è così che si vincono 14 tornei a livello Atp a ventidue anni ancora, uno Slam, la Coppa Davis. E due tornei 1000 a impreziosire il tutto. Ma al di là dei numeri, veder stare in campo – e fuori – Sinner è un piacere per gli occhi: tritura gli avversari, sembra davvero due-tre spanne avanti rispetto a tutti in questo momento. Del resto, le 22 vittorie in 23 partite di quest’anno lo testimoniano. E adesso c’è la terra rossa, dove Sinner ha conquistato un solo torneo, quello di Umago nel 2022 contro Alcaraz: in generale, nel 2023 su questa superficie non sono arrivate particolari soddisfazioni, e questo vuol dire, rovesciando la prospettiva, che Sinner ha la grande possibilità di continuare a salire nella classifica Atp, sia dal punto di vista dei punti in saccoccia – ne difende relativamente pochi sul rosso europeo – che delle posizioni. Anzi, della posizione: Jannik giocherà al Masters 1000 di Monte Carlo, dove ritroverà Novak Djokovic, l’unico che non ha ancora superato nel ranking, ma che ha già battuto più e più volte in questi ultimi mesi. Pensare di superarlo, se il livello espresso sarà questo, non è assurdo: e già questo fa tremare i polsi. Poi Madrid, Roma, il grande appuntamento del Roland Garros. E la strada verso le Olimpiadi è tracciata.