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“Finalmente ho trovato la continuità che cercavo. Ho qualche rimpianto per l’Australia (sconfitta agli ottavi con Tsitsipas, ndr), ma in tutti gli altri tornei ho fatto semifinale o finale. Significa che sono pronto per giocare sempre ad altissimo livello e che la qualificazione alle Finals di Torino, il primo grande obiettivo di stagione, è un traguardo concreto”. Con queste parole Jannik Sinner in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ racconta il suo momento e le sue sensazioni alla vigilia del debutto nel secondo turno del Masters 1000 di Montecarlo contro Schwartzman. Un momento d’oro per l’altoatesino che ha guadagnato una posizione nella classifica mondiale salendo al numero 8, suo nuovo best ranking. E le idee sul futuro sono chiarissime. “Lo Slam è il sogno che accompagna ogni bambino che inizia a giocare a tennis. Potersi avvicinare a quel sogno è semplicemente il completamento di un percorso fatto di duro lavoro fin da quando ero ragazzino. Mi alleno e cerco di migliorare ogni giorno per l’obiettivo più alto e nel tennis questo obiettivo coincide con gli Slam – ha raccontato il tennista azzurro – Se mi sento un simbolo dell’Italia insieme a Jacobs, Goggia e Paltrinieri? Il calcio in Italia resta inavvicinabile per popolarità, anche perché bene o male lo hanno giocato tutti. Ma forse adesso si guarda più alle squadre che ai singoli calciatori. Ma è bello che il tennis abbia così tanta considerazione, mi piace questo interesse, la passione dei tifosi mi dà energia e non la sento affatto come un’oppressione. Qui non riesco a camminare senza essere riconosciuto, anche se tiro indietro il ciuffo e metto il cappuccio. Ma è bello, gestire le emozioni che mi dà la gente è uno degli aspetti più eccitanti del mio sport”.
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