È risaputo che le condizioni del circuito ITF siano lontane da quelle “dorate” dei circuiti ATP e WTA ed è altrettanto noto che si faccia fatica a poter definire professionisti gli atleti e le atlete che ne fanno parte, sempre in bilico tra i costi (elevati) ed i guadagni (spesso miseri). Se, per dirla con le parole del Presidente ATP Andrea Gaudenzi, il Challenger Tour è una specie di Università, un investimento per il futuro, il circuito ITF rappresenta un gradino ancora più basso. Un gradino che però è inevitabilmente da salire per arrivare verso tornei che danno soldi e punti “pesanti”, a meno di non poter approfittare di scorciatoie come le Wild Card, cosa che accade solo ad una percentuale limitatissima di giocatori.
Lontano dai riflettori si disputa quindi il circuito ITF, che viene definito “Pro Circuit” ma che di professionale spesso ha ben poco, a partire dalle condizioni in cui si trovano a competere i giocatori. Ultima in ordine di tempo la sconcertante situazione dell’ITF 25K di Pune (India) disputatosi due settimane fa, come documentato dal coach Alexey Filenkov: visto il momento storico in cui viviamo è giusto partire dalla gestione Covid.
I tamponi venivano eseguiti da un dottore senza camice e senza l’utilizzo dei guanti, due misure “minime” che ci si aspetterebbe per un controllo del genere, oltretutto i tamponi erano a carico dei giocatori.
ITF 25k Pune (India) conditions: a thread.
Official hotel for main draw where all players MUST stay at least 3-4 days because of quarantine.
Covid testing: on site doctor with no uniform, no gloves.
They charged players for testing. pic.twitter.com/WFGCD45vTD
— Stefano Berlincioni (@Carretero77) January 2, 2022
Ben differente la situazione nel successivo torneo di Navi Mumbai, con test gratis e personale sicuramente meglio attrezzato. A dimostrazione del fatto che non fosse una questione di Paese (sia Pune che Navi Mumbai sono in India), né di montepremi (entrambi 25mila dollari) ma di capacità organizzative.
ITF Navi Mumbai was much better: covid testing was free of charge and tester had uniform and gloves. pic.twitter.com/YyKcCr6X8J
— Stefano Berlincioni (@Carretero77) January 2, 2022
La zona “ristorante” dell’albergo ufficiale dei giocatori appariva sicuramente lontana da minime condizioni di igiene (Coach Filenkov sostiene di aver visto anche scarafaggi durante la sua permanenza in quei locali).
Hotel "restaurant": cockroaches were seen. pic.twitter.com/4JF4GqHmha
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La condizione delle camere era sicuramente la più sconcertante sia riguardo alla pulizia:
Players room with insane amount of dust/filth pic.twitter.com/zuVVX0gdPE
— Stefano Berlincioni (@Carretero77) January 2, 2022
Again some dirty conditions in players room pic.twitter.com/ZNHnUchWiZ
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che alla sicurezza:
And zero safey pic.twitter.com/JzVtY3F1A6
— Stefano Berlincioni (@Carretero77) January 2, 2022
Dal momento che si trattava di atleti, sicuramente non era opportuno che fino a tarda ora si organizzassero cerimonie nuziali
Wedding party in hotel till late so players could not rest properly pic.twitter.com/dk5xljyHwn
— Stefano Berlincioni (@Carretero77) January 2, 2022
Né che la palestra interna all’albergo avesse delle postazioni sicuramente inutilizzabili:
Gym for Hobbits pic.twitter.com/iYL3kTC5nX
— Stefano Berlincioni (@Carretero77) January 2, 2022
Quello di Pune fortunatamente non è lo standard dei tornei ITF ma le foto ed i video sono l’ennesimo campanello d’allarme che deve suonare per fare in modo che certe situazioni non si ripetano e che, seppur lontani dallo standard dei “grandi” tornei, vengano assicurate ai giocatori ed alle giocatrici delle condizioni minime di igiene e sicurezza.