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Italia a caccia del bis in Coppa Davis, Volandri: “Ragazzi straordinari, concentrati sull’obiettivo”

Filippo Volandri
Filippo Volandri - Foto Giampiero Sposito/FITP

“Siamo concentrati sull’obiettivo. Le condizioni sono diverse ma in Italia abbiamo giocatori che si abituano velocemente. Siamo felici di essere qui, e pronti. Siamo nel mezzo di un percorso iniziato quattro anni fa. Ho sempre chiesto ai ragazzi disponibilità. E ormai mi hanno abituato a darmela. Ho cinque ragazzi straordinari qui, e anche tanti a casa. Mi vorrei soffermare su chi non è qui oggi e mi hanno dato piena disponibilità ad esserci fino all’ultimo, per ogni evenienza. Bisogna riconoscere alla squadra, che non è fatta solo da me e dai cinque ragazzi qui, ma da tutti quelli che ne hanno fatto parte e ne faranno parte, un grande senso di appartenenza”. Queste le parole di Filippo Volandri, capitano dell’Italia, che andrà a caccia del bis in Coppa Davis a Malaga, al Palacio de Deportes José Maria Martin Carpena. L’esordio sarà giovedì contro l’Argentina nei quarti di finale.

“Abbiamo lavorato tanto per essere qui, fortunatamente la nostra è una delle squadre più lunghe che ci siano. Per me è una grandissima vittoria anche solo essere qui. Siamo concentrati sull’obiettivo, che è intanto vincere contro l’Argentina e come sempre fare gruppo”, il commento di Matteo Berrettini, presente l’anno scorso in veste di motivatore. “Questo è uno degli appuntamenti più importanti per noi. Siamo detentori del titolo, avremo i riflettori addosso. Siamo maturi e completi più dell’anno scorso. Ma si sa che in Davis non basta. Siamo carichi e pronti per confermare il titolo”, aggiunge Lorenzo Musetti.
“Indossare la maglia azzurra è stato sempre il mio sogno. Abbiamo condiviso tante esperienze con tanti di loro, ci supportiamo durante tutta la stagione, si è creato un rapporto bello fra noi. Io e Simone (Bolelli ndr.) abbiamo lavorato tanto per essere pronti per le Finals di Torino e la Davis”, afferma Andrea Vavassori, che potrebbe scendere in campo nel doppio con Simone Bolelli.

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