La crescita esponenziale di Marco Cecchinato è legata a doppio filo con l’allenatore Simone Vagnozzi. Una collaborazione iniziiata nel momento peggiore della carriera del tennista siculo ma che adesso sta regalando ad entrambi tante soddisfazioni: “Non pensavo di tornare subito a viaggiare dopo aver smesso di giocare ma mi si è presentata questa occasione. Pensavo che Marco avesse le capacità per arrivare a questi livelli e mi son buttato in questa avventura: in tanti non l’avrebbero fatto, all’inizio non giocava tranquillo ed era difficile anche per me“, ha confessato ai microfoni di Sportface dopo il successo su Trungelliti al secondo turno: “Poteva complicarsi la partita perdendo un secondo set in cui poteva essere sul 5-0. Diciamo che anche l’arbitro non ha dato sicurezza, è stato bravo nel tie-break nonostante una situazione mentale non proprio tranquilla”.
I progressi evidenti sono a 360°, sia mentali che tecnici: “Tennisticamente già l’anno scorso giocava bene, semplicemente adesso ha preso più confidenza a questo livello. Da Montecarlo in poi è scattato qualcosa, ma già dalla preparazione era più attento ai particolari. Rispetto al passato ora riesce a rimanere sempre attaccato al match anche quando si innervosisce. Lui è uno sanguigno, dicendogli di stare zitto lo roviniamo“, ha proseguito Vagnozzi svelando la programmazione futura di Cecchinato: “Vedremo in che condizioni sarà dopo questo torneo ma è iscritto a Stoccarda, Halle, Eastbourne e Wimbledon. La classifica ci permette di avere un calendario da top-player pur sapendo che è la terra la superficie in cui può fare la differenza. Su erba può far bene: ha una buona mano, deve solo imparare a muoversi su questa superficie”.
Il presente però lo vede ancora in corsa al Roland Garros, atteso al terzo turno da Carreno Busta: “Entriamo in campo da sfavoriti ma ce la giocheremo. Nella stagione arriveranno comunque momenti difficili ma bisogna star lì e continuare a lavorare. Basta guardare Nadal contro Bolelli: giocava contro uno che tirava vincenti ed ha provato in tutti i modi a portarla a casa“, ha concluso Vagnozzi.