[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Jannik Sinner è uno degli astri nascenti del tennis internazionale, stella italiana e universalmente riconosciuto come potenziale top 5 futuro. Considerando il passato dell’altoatesino, peraltro non remoto, vi si può dipingere l’animo di un ragazzino che è riuscito ad estrapolare il massimo del proprio potenziale, lavorando sull’interiorità e sulle abilità naturali, sviluppando gradualmente il proprio innegabile talento. A raccontare l’eccezionalità umana e sportiva di Sinner è stato Andrea Spizzica, uno dei primi allenatori del classe 2001, intervistato dal direttore Alessandro Nizegorodcew per definire un ritratto esaustivo dell’uomo e tennista Jannik.
Spizzica ha esordito raccontando le prime impressioni su Sinner, incontrato all’età di 7 anni, descrivendone minuziosamente caratteristiche e indole poi sviluppatasi positivamente: “Il primo incontro con Jannik è avvenuto grazie a Heribert Mayr, che mi aveva parlato molto di lui ed è stato il suo storico maestro, aveva 7 anni. I ragazzini di quell’età assorbono moltissimo per imitazione, con lui è partito un rapporto particolare e lo seguivo una volta a settimana, aveva grandi capacità di recezione dei contenuti che gli fornivo e sorrideva sempre, anche nei momenti di fatica. Mi è capitato di portarlo con me in alcuni tornei, accettava i consigli con il sorriso sulle labbra: credo che sia una caratteristica che abbia ancora adesso, molto importante ad alti livelli“.
[the_ad id=”668943”]
In seguito, il coach italiano si è soffermato sulla gestione specifica del percorso relativo alla crescita di Sinner, apparso come un fiore nel deserto e uno dei fautori di un ritrovato entusiasmo degli appassionati di tennis italiani: “Ho avuto la fortuna di confrontarmi con vari allenatori e siamo concordi sul fatto che siano state fatte le scelte giuste al momento giusto con Sinner, aveva fatto buoni risultati, ma concretamente poche partite giocate prima dell’esplosione nel circuito. Ci sono tanti ragazzi che giocano sei volte a settimana sotto consiglio dei genitori, così da svalutare la loro attività, in quanto trattasi di un lavoro vero e proprio a questi ritmi. Gli allenatori che hanno lavorato con giocatori di alto livello dicono che tutti sono innanzitutto uomini e solo dopo giocatori, a quei livelli non ci si può permettere di andare oltre gli obiettivi di un tennista professionista“.
Spizzica ha inoltre menzionato gli obiettivi di Sinner, ma in senso lato, in quanto l’azzurrino prediliga un approccio improntato sul miglioramento del proprio tennis, piuttosto che su generici scopi relativi al solo aspetto concernente il ranking: “Quando si sente parlare Sinner, non esplicita mai un obiettivo di classifica, ma pensa sempre ad arrivare a un certo numero di partite di buon livello. Nel momento in cui si ha questo tipo di coscienza, che fa parte dell’essere uomo del giocatore, si tolgono tutte quelle pressioni del caso: non c’è un obiettivo di ranking preciso, ma Jannik cerca di portare avanti un percorso specifico per arrivare naturalmente a determinati risultati. Sinner può arrivare in cima, tranquillamente ai vertici, considerando le prime 3 o 4 posizioni. Tra 4 o 5 anni rimarrà la generazione composta da Tsitsipas, Zverev, Shapovalov, Berrettini, Musetti e Sinner, che divideranno trionfi e tifosi“.
L’intervista video integrale, dalla durata di circa 35 minuti, è disponibile sul canale Spazio Tennis del direttore Alessandro Nizegorodcew, per il quale è necessario sottoscrivere un abbonamento di 3 euro al mese, per poter usufruire di contenuti esclusivi concernenti il mondo del tennis. Trovate tutto a questo link: https://www.patreon.com/posts/43748558
[the_ad id=”676180″]