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dal nostro inviato, Alessandro Nizegorodcew
Andrea Vavassori, che ha eliminato Alejandro Tabilo con il punteggio di 6-4 6-4, ha staccato il suo pass per il tabellone principale del Roland Garros e, al termine dell’incontro, ha commentato l’ottimo successo colto sulla terra parigina. “All’inizio ero un po’ teso – ha affermato il piemontese a Sportface -, lui stava giocando molto bene e io stavo cercando di capire se rispondere vicino o lontano, poi ho variato un po’ e sono stato bravo a rimanere lucido. Sul 3-0 ho accettato quello che stava succedendo e ho continuato a giocare il mio tennis, riacciuffando poco dopo la parità. Il braccio si è sciolto all’improvviso, col dritto ho fatto davvero male e anche con il servizio, poi lui si è un po’ demoralizzato perché non so se si aspettasse questo cambio di di marcia. Sono contento perché con mio padre avevo studiato molto bene questa partita, avevo visto tanti video ed infatti la tattica è stata perfetta: giocare alto sul rovescio e poi attaccarlo, variare con lo slice appena possibile perché lui faceva fatica a gestire il taglio. Vederlo un po’ spaesato, ad un certo punto, mi ha dato molta fiducia: mi sono accorto che non capiva bene cosa stesse succedendo e ho continuato a fare quel che stavo facendo”.
Tra le grandi doti di Vavassori, sicuramente quella di poter disporre di un bagaglio tecnico molto ampio. “Io e mio padre studiamo molto a tavolino quel che c’è da fare in relazione all’avversario successivo, poi ci scambiamo le nostre opinioni e prendiamo una decisione condivisa. È positivo per me poter variare molto anche durante la stessa partita, ma non è nemmeno stato facile riuscire a raggiungere un certo livello avendo tante armi. Son, inoltre, migliorato nel tempo, perché all’inizio sicuramente non avevo questo rovescio, non avevo questo dritto e questo servizio. Aver giocato tante partite in singolo e in doppio, avere tanta esperienza mi aiuta ad affrontare i momenti di difficoltà nel modo giusto. Oggi, ad esempio, dal 5-1 nel secondo set sono stato rimontato fino al 5-4, con lui che sotto di due break ha iniziato a lasciar andare il braccio: allora ho fatto due serve and volley e ho deciso di andarmi a prendere il successo con coraggio, il che ha pagato. È bellissimo poter condividere questa soddidsfazione con i miei genitori”.
Si tratta della sua seconda qualificazione al tabellone principale di uno Slam, dopo esserci riuscito a Wimbledon nel 2022. “L’anno scorso, quando mi sono qualificato a Wimbledon, è stata più una sorpresa, soprattutto perché l’erba era una superficie che non conoscevo bene, sebbene la scelta di recarmi lì un po’ prima ha pagato. Questa qualificazione, invece, è per me la conferma del livello raggiunto dopo tante settimane positive – ha riflettuto Vavassori –: Marrakech, Madrid, nei Challenger ho raggiunto tanti quarti o semifinali. Sento che il mio livello sta crescendo e so che bisogna solo continuare a lavorare con umiltà per continuare a progredire”.
Nel Masters 1000 di Madrid, il tennista azzurro si è trovato ad affrontare sul Campo Centrale un campione del calibro di Daniil Medvedev, non prima di aver battuto la leggenda Andy Murray. “Sicuramente l’esperienza di Madrid per me è stata fondamentale, così come quella di Marrakech, ma l’aver giocato tanti doppi e tanti super tiebreak, che sono momenti di tensione pazzesca, mi ha aiutato. Ho giocato tanti tornei ATP con gente molto brava e aver visto, anche in tanti allenamenti, che posso giocarmela con tutti anche in singolare mi ha spinto ad alzare il mio livello. Ora gestisco meglio i momenti più importanti, sono un po’ più coraggioso – ha dichiarato Vavassori, che poi ha confrontato le condizioni di gioco di quest’anno con quelle di dodici mesi fa –. La palla viaggiava molto di più l’anno scorso, più che altro le palle duravano un po’ di più. Quest’anno, dopo qualche game si gonfiano e perciò le condizioni sono più lente”.
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