DAGLI INVIATI A LINZ, MICHELE GALOPPINI E GIULIO GASPARIN
Che Monica Niculescu fosse una giocatrice unica, col suo tennis imprevedibile e fatto di colpi, soprattutto sul dritto, realmente unici per costruzione ed esecuzione, ve l’avevamo già raccontato. Ma ancora una volta, la rumena classe 1987 dimostra che la sua unicità va ben oltre il campo da tennis, arrivando anche sui divanetti luogo della nostra chiacchierata. “Un momento, perché son già senza voce?! Molto strano… ah già, mi sa che ho urlato un pochino oggi in partita”, esordisce con voce rauca ed una potente risata, facendoci già capire che di sorrisi ne vedremo tanti nel successivo quarto d’ora.
Buongiorno Monica, innanzitutto abbiamo visto Sorana Cirstea ed altri amici nel tuo angolo o tra il pubblico tifare e supportarti. Bella sensazione avere giocatrici del proprio paese, che conosci molto bene, dalla tua parte, vero?
Siamo davvero tante dalla Romania. Abbiamo Simona [Halep] con la quale sono molto amica, Irina [Begu] a sono molto amica anche con lei ed in più giochiamo tanti doppi assieme. E poi Mitu, Olaru, Tig, Bogdan, una lunga lista. Giochiamo assieme, ci supportiamo a vicenda, giochiamo la Fed Cup assieme e tutte facciamo un ottimo lavoro. È pazzesco cosa sta accadendo alla Romania del tennis femminile, siamo amiche ed in tante in top100.
Hai citato il doppio. Quest’anno hai avuto un’annata pazzesca in doppio, anche se hai giocato e vinto con tante giocatrici diverse.
Sì vero, quest’anno ho ottenuto tanti risultati in doppio. Sono stata infortunata per un buon periodo dell’anno e purtroppo il mio tennis in singolare non è stato positivo come quello di inizio anno, quando avevo anche ottenuto ancora una volta il mio best ranking alla numero 27 della classifica. Poi, ancora una volta, mi sono fatta male alla schiena. Sono tornata in campo troppo presto, a Wimbledon, ed il dolore era ancora lì. La stessa cosa vale per Bucarest e poi ancora per Washington. Per questo motivo era più semplice giocare in doppio: giochi magari solo un’ora, giochi diversamente, hai aiuto dalla tua compagna.
Quindi ho deciso di continuare a giocare il doppio in attesa che il mio tennis in singolare tornasse al livello che volevo. Dopotutto il doppio ti dà punti quanto in singolare e sembra un match vero… beh in realtà è un match vero [risata]. Giocare i punti in allenamento non è come giocare in un match ed ero felice di avere almeno la possibilità di tenermi allerta in doppio, di vincere partite, tante partite ed anche qualche torneo. Una bella sensazione. Ho anche giocato assieme a Sania Mirza a New Haven: glielo ho chiesto, ha detto sì ed è stato un torneo spettacolare, una bellissima sensazione anche perché non è mai facile vincere il titolo.
Ora la schiena va molto meglio ed il mio tennis nè risente in positive. Ho vinto due match agli Us Open dove ho anche battuto la Strycova in un ottimo match, poi ho vinto tante altre partite. Il mio periodo di infortunio è stato molto duro: avevo la finale a Nottingham da difendere, assieme ad un titolo ITF ed al quarto turno a Wimbledon… e nemmeno ho potuto giocarli quei tornei. A Wimbledon ho sentito dolore non appena ho cominciato a giocare il mio primo turno.
Ora gioco Lussemburgo e poi Poitiers, un $100.000 che ho vinto lo scorso anno. Questo il mio piano di breve periodo, speriamo di stare bene, chissà quale parte del mio corpo comincerà a farmi male ora [risata]. Ho avuto un’ernia al disco, che mi ha bloccato in tutti i movimenti: dritto o rovescio era uguale, non potevo correre, non potevo piegarmi. Un bruttissimo momento. Non mi sono nemmeno goduta il tempo a casa: c’era sempre e comunque un medico attorno…
Pensi cercherai una partner di doppio stabile, magari per raggiungere traguardi più importanti e, chissà, anche Singapore?
Beh, non so che dire. Avete visto anche voi quante partner ho cambiato quest’anno [risata]. Però sì, spero di trovare una partner stabile, è il mio obiettivo, per poi vincere tornei più grossi. Ma non so ancora di preciso cosa succederà l’anno prossimo, non voglio nemmeno dire cosa vorrei che accadesse, che poi puntualmente farei accadere il contrario [risata]. Meglio non dire niente [risata]. Sicuramente nel 2017 voglio essere in salute, vorrei che con me lavorasse e viaggiasse anche un fisioterapista assieme al mio coach. Non è facile ma ci proverò. E poi proverò a giocare qualche torneo in meno, sicuramente meno sulla terra, che non è proprio la mia superficie preferita…
La leadership del tennis femminile è cambiata, Angelique Kerber ha preso il posto di Serena. Cosa pensi di questa nuova situazione?
La Kerber ha avuto una stagione pazzesca. C’mon, ha totalmente meritato l’essere alla numero 1. Ha vinto due Slam, è molto solida, costante nei risultati, mentalmente una roccia, mancina, in fiducia. Poi fisicamente è un mostro, puoi vederla giocare per tre ore e nemmeno uscire stanca dal campo. Una stagione meravigliosa e quando giochi così non puoi che diventare numero 1. So che Serena ha ora qualche problema alla spalla, e non è mai facile giocare infortunati, come vi ho appena raccontato. Ma Serena è molto forte, probabilmente avrebbe anche potuto vincere Singapore se avesse giocato.
Nel recente passato, tanti dei più grandi tornei, dagli Slam ai Premier, venivano vinti da giocatrici molto potenti, come Serena, Kvitova, Sharapova…
Sapete che penso? Qualche anno fa, tutte queste ragazze arrivavano ai quarti di finale dei tornei facilmente, troppo facilmente, sempre 6-1 6-2 senza concrete avversarie per loro. Ora non è più così! È molto difficile per tutti già dal primo turno. Per esempio, Misaki Doi ha giocato contro Belinda Bencic agli Us Open 2015, ha avuto match point e quasi vinceva, poi ancora Misaki Doi [risata] in Australia quest’anno ha giocato contro Angelique Kerber, a momenti la batteva, e poi la Kerber ha vinto lo slam. Non puoi più guardare un tabellone e dire ‘i quarti saranno questa contro questa e così via’. Le giocatrici sono migliorate, soprattutto quelle delle posizioni un po’ più indietro. Non puoi più dire ‘questa giocatrice batterà quest’altra in un secondo’ [scrocchiata di dita].
Per giocatrici come te questo può essere una fonte di speranza, giusto?
Le giocatrici come me hanno sempre bisogno della speranza [risata]. Comunque sì, questo è il motivo per cui giochiamo: per essere migliori e sempre più vicine alla top10. Devi giocare il tuo tennis, credere in te stessa e fare il meglio che puoi. Poi vinci, la tua fiducia in te stessa aumenta ed arrivano altre vittorie e vinci i tornei… e poi chissà…
Possono le vittorie anche di altre giocatrici, ad esempio quella di Roberta Vinci contro Serena, dare fiducia ad altre giocatrici?
Siete italiani vero? [risata] Per me, vedere Roberta Vinci fare quello che ha fatto è stato importantissimo. Sai, gioca sempre slice e quando l’ho vista vincere ho immaginato me stessa poter fare la stessa cosa. A Serena peraltro gli slice non piacciono, ho giocato contro di lei ad Indian Wells e Miami e lo ho dato filo da torcere se ricordate. Sono contenta che Roberta abbia vinto così tanto, che sia entrata in top10, vorrei essere come lei un giorno. Non so quali siano i suoi piani per il futuro, probabilmente nessuno lo sa, ma vi immaginate il doppio Niculescu/Vinci?! [risata] Non so se continuerebbe a giocare il doppio se si ritirasse in singolare, ma hey è anche stata numero 1 in doppio ed anche questo mi dà speranza. Non è mai facile ottenere ciò che ha ottenuto col suo gioco, ma è riuscita ad essere la migliore con Sara Errani. Con un ottima partner puoi ottenere qualsiasi cosa. Ed i match della Vinci e della Flipkens li guardo sempre… siamo interessanti! Penso che siamo divertenti da guardare. Ok Roberta ha lo slice sul rovescio ed io sul dritto, ma è curioso da parte mia vedere come gioca e cosa fa nei moment chiave. Non so se Roberta guarda i miei match, ma io i suoi li guardo. Ma meglio non chiederglielo, non sono sicura di voler sapere la risposta [risata].
Cosa pensi che provino le tue avversarie giocando contro di te, contro un tennis così unico?
Non ne sono sicura, ma posso dirvi cosa provo io quando gioco contro giocatrici che mixano molto il loro gioco, usano molti slice e così via. Più di una volta ho pensato ‘cosa dovrei fare ora?!’. Non so come le altre si sentono, ma sono abbastanza sicura che non siano particolarmente felici [sorriso].
Ultima cosa. Sappiamo che è un argomento scottante…
…doping vero? Oh no dai, mi sto divertendo un sacco [risata]. E guardate qui il mio doping [Monica sta bevendo un latte al cioccolato]: vedete, questo non ha alcuna conseguenza con l’anti-doping… beh a parte la cellulite [risata].