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INTERVISTA – Marcora: “A Pune emozioni da pelle d’oca. Paire? Non corre buon sangue”

Roberto Marcora
Roberto Marcora - Foto Roberto Dell'Olivo

“Ho provato emozioni da pelle d’oca, per me era tutto nuovo: vincere la prima partita sul circuito, il campo centrale, tutto“. Esordisce così un felicissimo Roberto Marcora, raggiunto da Sportface.it, dopo l’exploit nell’Atp di Pune 2020 che lo ha visto spingersi sino ai quarti di finale. “E’ stata una settimana super positiva anche perché non c’erano grandi aspettative quando sono partito. Ho iniziato bene l’anno a Noumea, a Pune ci sono andato perché ero testa di serie nelle qualificazioni. Non mi sarei mai aspettato di arrivare sino ai quarti“, ha spiegato il tennista di Busto Arsizio classe 1989 che da lunedì potrà fregiarsi di un nuovo best ranking alla posizione numero 166 della classifiche mondiali. Dopo aver battuto l’amico Baldi e Rola nel tabellone cadetto, Marcora non ha lasciato scampo all’ex numero 26 Rosol prima di estromettere il numero 1 del seeding Benoit Paire, ancora una volta con polemiche dopo la mancata stretta di mano al termine della sfida a Sophia Antipolis della passata stagione: Abbiamo bisticciato di nuovo, diciamo che non corre buon sangue. Per caratteristiche, è un giocatore che non mi dà fastidio mentre uno come Duckworth mi mette più in difficoltà perché ti fa colpire una palla in più, non ti regala niente, non ha colpi devastanti ma è sempre molto attento. Contro giocatori di questo tipo sono costretto a spingere, mentre Paire può giocare cinque minuti da sogno e poi fare cavolate clamorose“.

In India, Roberto si è presentato senza coach: “Mi sentivo molto responsabilizzato da una parte ma sapere di giocare in mondovisione per la prima volta non mi ha mai fatto sentire solo: a guardarmi c’erano i miei familiari, c’era Aldi e tanti altri – ha proseguito – e poi riguardarsi negli highlights ti fa capire tante cose, ho notato di aspettare ancora troppo con l’avversario fuori dal campo per entrare. Stiamo lavorando proprio su questo, nell’essere più aggressivi e magari anche col serve and volley. redo di averlo fatto abbastanza ma di doverlo usare ancora di più. Nonostante le mie caratteristiche da picchiatore da fondo campo ho sempre fatto fatica ad andare avanti“.

Marcora ripartirà dal Challenger di Cherbourg (Francia) della prossima settimana in cui usufruirà di un bye in virtù della seconda testa di serie, e lo farà con la consapevolezza di potersela giocare alla pari anche con tennisti di classifica migliore. “Ce l’ho sempre avuta ma finché un numero 19 al mondo non lo batti sul serio è difficile. Quando ho battuto Paire l’anno scorso era intorno ai 70, era in un Challenger ed era tutto diverso: insomma, tra il dire e il fare… ora mi sento carico e voglioso di tornare ad assaggiare palcoscenici di questo livello. Un tennista vive per questo”. 

 

 

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