Un match point annullato ed un trionfo da favola tra i marmi del Pietrangeli. Karolina Muchova ha messo fine alla corsa di Martina Trevisan agli Internazionali BNL d’Italia 2023. Due anni fa numero 19 del mondo la ceca, dopo aver toccato la sua massima classifica, ha iniziato a tribolare con gli infortuni. Una lesione addominale e dorsale l’hanno costretta ai box e alla conseguente ripartenza fuori dalle prime 200. Attualmente numero 52 WTA, da inizio anno Muchova ha scalato ottanta posizioni per riavvicinarsi alle prime 50. Promotrice di un tennis che si esalta con palle corte, slice e discese a rete, la ventiseienne di Olomouc è pronta a tornare sulla cresta dell’onda. Lo ha raccontato ai microfoni di Sportface dopo il successo su Trevisan.
Il Pietrangeli gremito contro un’italiana ed un match point annullato. Cosa significa aver vinto?
“L’atmosfera è stata folle, ma è molto meglio così che quando ai nostri incontri non c’è nessuno. Alla fine del match lo stadio era rumorosissimo, ma sono felice che tanta gente abbia seguito un match così lungo. Nel terzo set sento di essere stata molto aggressiva all’inizio e Martina ha commesso qualche errore in più. Poi lei ha ricominciato a giocare e sono io che ho iniziato a sbagliare. La partita in alcuni momenti non ha seguito delle vere logiche, ma dopo che ho salvato un match point sono stata io a vincere l’ultimo punto. Un finale perfetto”.
È un problema quello dei campi secondari vuoti in alcuni tornei WTA?
“Per me non c’è partita, preferisco tutta la vita uno stadio pieno, anche con il tifo contro. L’energia che ti può dare la folla è fantastica e quindi Roma da questo punto di vista è incredibile, anche se contro Trevisan non hanno sostenuto me. Quando non c’è gente di sicuro non è bello”.
Il tuo 2023 sta andando bene. Dopo gli infortuni credi che il tuo tennis sia già tornato quello di quando eri top 20?
“Ho la sensazione che a fine stagione tornerò lì. Dall’Australian Open sono in continua crescita ed in Nord America ho fatto molto bene. Adesso è iniziata la terra, non il mio periodo dell’anno preferito, ma proverò a raccogliere punti anche qui per tornare dov’ero”.
Nel circuito femminile nessuna gioca un tennis come il tuo. Da dove arriva questo estro?
“Il mio tennis mi rispecchia. Non penso qualcuno mi abbia insegnato a giocare così, è stato naturale. Sin da bambina mi divertivo giocando ed in tv guardavo Federer fare queste cose, io ho provato a replicarle. Ho rivisto dei video in cui ero bambina e anche lì andavo spesso a rete. Mi piace il mio stile, sto provando a renderlo migliore”.
Come puoi renderlo migliore?
“A volte forse sono troppa creativa, in alcuni momenti sento di avere cinque opzioni e poi scelgo la sesta (ride). Stiamo lavorando sui dettagli, perché a volte forse dovrei arrivare dritta al punto ed essere un po’ più concreta”.
Ma è possibile che tu possa giocare questo tennis incordando 28/28 kg?
“Contro Trevisan ho alzato ancora di più perché la palla volava via, sì. Poi a volte incordo anche a tensioni più basse, ma in giornate in cui il sole brilla e la palla scappa via tengo tensioni alte”.
Ti ho vista con Kirsten Flipkens, è nel tuo team?
“Lei gioca ancora il doppio, però ogni tanto si unisce al mio team e mi dà sempre degli ottimi consigli. diciamo che collaboriamo”.
Se dovessi dirmi il nome di una tennista sottovalutata?
“Sai che non è facile, così su due piedi. La prima a cui penso forse è Caty McNally, ha tante skill e può crescere perché già adesso gioca un ottimo tennis”.
La Repubblica Ceca ha una grande produzione di giocatori. C’è anche un riscontro di popolarità?
“Abbiamo tantissimi giocatori, ora stanno tornando in auge anche i ragazzi. A livello giovanile siamo molto forti e gli appassionati seguono molto. Poi le più famose credo siano ancora Kvitova e Pliskova al momento. Loro hanno tracciato la strada per noi che siamo arrivate”.
Bejlek, Noskova e le sorelle Fruhvirtova, il futuro ceco è luminoso. Tu che ci hai giocato, quanto sono forti?
“Sono tutte forti, giovani e hanno grande energia. Di recente mi sono allenata in Billie Jean King Cup con Bejlek e Noskova: sono rimasta impressionata”.
Suoni ancora la chitarra?
“Sì la suono”.
Qual è la canzone che suoni meglio?
“Tutte (ride). Forse potrei suonare qualcosa di John Mayer”.
Se quest’anno puoi tornare in top 20, a fine carriera dove puoi arrivare?
“Nella mia testa sono ancora convinta di poter puntare a diventare numero 1”.